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martedì 9 agosto 2011

Donne (Carmelina).

1) Donna di antico lignaggio e dubbia nobiltà.Non proprio aristocratica nei modi, meno  nel comportamento.Una voce cavernosa, sproporzionata rispetto alla persona, annunziava la sua presenza.Portava sotto l'ascella una borsetta nera ,davvero piccola, di quelle che si aprono ad ostrica ,ormai sbiadita  e consumata dall'uso e dal tempo.I capelli ,non completamente bianchi,"crotolati" in un curioso toupet, tenuti da un capriccioso fermaglio dalla fattura antica,facevano intendere  una ripetuta trascuratezza che stancava all'occhio .Spesso la si vedeva passare a piedi  o su un'asina ,tirata alla cavezza da un ragazzo che donna Carmelina , non priva d.orgoglio,  presentava come suo garzone.Si recava tutti i giorni nella sua tenuta di campagna che di tenuta aveva ormai ben poco e molto di abbandono.Quando mi passava   vicino  non potevo fare a meno, con tristezza, di vedere la sequenza di un ultimo esempio di un'aristocrazia contadina che andava in frantumi ,baluardo inconsapevole e consunto di un età passata.

2) Spalle cadute , dorso pesante.Alta quanto basti .Robusta nelle ossa  ma un cervello ..., un cervello sopraffino.Sempre all'erta con le novità.Un vulcano che erutta continuamente, coinvolgendo chi le sta vicino.Partecipa sempre  alle cose che la interessano.Passione e slancio la elettrizzano.Sperimenta nell'arte culinaria.,in agricoltura, in tutti i settori di cui non ha il minimo sentore, informandosi.Decisionista ,si avventura in situazioni complicate dalle quali a volte ne esce con difficoltà.
Sbadata come  più non potrebbe essere .Capace di dimenticare la pentola, senz'acqua, sul fornello acceso del gas  e uscire tranquillamente  di casa . Impeccabile  nelle pubbliche relazioni.Non ci sono esequie funebri alle quali non impone la sua presenza.Non desidera ,vuole.Non chiede ,sussurra..Sa infilarsi in qualsiasi discorso e pretendere considerazione.Non sembra ma le piace il pettegolezzo .E' di carattere solo apparentemente remissiva.Nel concreto vuole dominare.Vuole stare al centro delle attenzioni specialmente dove c'è gente.Generosa, per dimostrare, fino all'inverosimile.Avara per se stessa.Sobria nel vestire ;conservatrice nel comportamento nonostante le velleità progressiste e le pretese rivoluzionarie.Disprezza i ricchi ma della ricchezza è attratta.Tiene molto al prestigio personale.Non fa mai niente per niente.Dice sempre :non è difficile,si può fare e spesso riesce Si è improvvisata perfino restauratrice di mobili.Tutto sommato è una donna  del nostro tempo :avventurosa  ma capace.

sabato 6 agosto 2011

La danza delle giostre

Inesorabilmente verso la fine.Un punto di gravità verso cui tutto converge.Un atto dovuto,non so a chi e per quale motivo.Una cupa sensazione del non essere .Una convergenza di forze inesplicabili.Inutili gli accanimenti e le tergiversazioni.Esistiamo per non essere noi stessi,per non decidere della nostra sorte.Un macabro esempio di disintegrazione che serve a qualcuno? che va, forse paradossalmente, alla costruzione di qualcosa?.Speranza ? no !!certezza di ciò che ci capita ,di ciò che avremmo voluto essere .Ingenuità ?sì,... ingenuità !!Le illusioni non mancano ma sono peggiori dell'inganno.Dopotutto il Punto ci chiama .Chiederci verso dove,è inutile e insignificante  dal momento che non sappiamo da dove veniamo.Viaggiare è forse il nostro destino .Mai fermi !! questo scivolare verso il basso.Questo franare senza appigli.Tutto porta ad una conclusione: il perpetuarsi del tutto,in movimento.Andare ,venire,correre senza mai fermarsi; consumarsi per poi riprendere .Dove sta lo scopo di questa follia universale?attrarsi per disperdersi; disperdersi per ricomporsi Questo è forse il motore principale delle cose :comporsi per disfarsi;disfarsi per cambiare ;mutare per perpetuarsi.Ma dov'è la necessità di questo meccanismo?Aiutatemi a comprendere .E poi , perchè  avere la consapevolezza del non senso?E' atroce e diabolico.Condannati senza appello a non capire.Fatti per non conoscere.     s.c.

mercoledì 20 luglio 2011

La fede (oltre i dotti e i filosofi ) di mia suocera.

Quella di mia suocera è una adesione completa alle cose del mondo per intervento divino.Tante volte  mi capita di parlare con lei e sempre, nonostante non lo dia a vedere, mi stupiscco per la sua, infantile se vogliamo, fede in Dio, senza se e senza ma. Spesso, a conclusione di un discorso sull'argomento,mi guarda
e  abbassando il tono della  sua voce -tu, non credi,vero ?- mi dice -sei fuori della grazia di Dio.-
Sì, è vero ,io non credo.
La fede è una virtù che ha fatto sempre discutere gli uomini più dotti e le menti più acute sulla sua consistenza.Si è scritto tanto sull'argomento da poter riempire intere biblioteche del mondo.
Mia suocera non ha letto tanti libri forse non ne ha letti proprio.Non conosce s.Agostino o san Tommaso d'Aquino;pensa che i padri della chiesa  siano i santi ;conosce alcuni passi della Bibbia quasi sempre incompleti o storpiati ,sentiti in chiesa, eppure ha una fede incrollabile nelle verità rivelate da Dio.
Come l'ha acquisita? per grazia divina ? può darsi.E' un mistero.
Per conto mio, quando certe cose non me le  spiego è la mia ragione che si rifiuta di credere.
Alcuni scienziati e menti raffinate si sono convertiti ad una religione e quindi alla fede  ragionandoci sopra.Per esempio:      B. :Pascal ,quello de""I pensieri"".
Egli afferma : se la ragione e la scienza si fermano davanti al precipizio dell'aldilà o dell'ignoto,
c'è una terza via , quella della fede o della grazia divina, per spiegare tutto.
SecondoPascal soffro di arroganza  e di quella perniciosa.Per arrvare a Dio, sempre secondo lui, non è sufficiente il cartesiano pensiero del "cogito ergo sum ", ne' l'intuizione  o  la volontà di trovarlo a qualsiasi costo ,è la  grazia stessa che è a portata di mano e noi non sappiamo riconoscerla.
Mia suocera è in grazia di Dio.Forse quella fede è la "titina" che cerco e non dovrebbe essere tanto lontana da me  perchè negandola ne discuto l'esistenza.    c.s.

martedì 19 luglio 2011

Dialogo tra il microscopio e il telescopio.

M.) Ti dai troppe arie !!.Pensi, che sia la grandezza a fare il merito !!
T.) Non è mia consuetudine offendere i piccoli ma un bel va...te lo meriteresti .......!!
M.) Sarò piccolo ma le cose che vedo io.non te le sogni neppure di vederle.!!
T.)  è inutile discutere cone  te .Sei  un presuntuosetto !!    e anche antipatico!!
M.) Siamo alle solite .La tua imponenza  vuol mettermi a tacere ma non m'intimidisci...!!non intaccherai
     la mia raffinatezza,le mie capacità.Non saprai mai cosa si può nascondere in una goccia di acqua..!!
T.) Sentilo ,il sapientone !!Allora prova a vedere una galassia lontana da noi un milione di anni-luce..!!
M.) Non m'interessa !! desidero di più conoscere le cose a me vicine!!
T.) ti interessano le piccole cose...lo dico sempre agli altri.
M.) piccole cose...piccole cose...!!!le chiami piccole cose i batteri ,i virus che solo io riesco a distinguere ??
T.) non sono niente di fronte alla smisurata grandezza dell'universo...!!sono  sciocchezzuole
     direbbe qualcuno.
M.) Tu,vedi le cose lontane, più piccole di quanto non siano.!!
T.) ..e tu vedi più grandi le cose più piccole .!!
M.) C'è una bella differenza..!!
T.) solo dalle cose lontane possiamo scoprire le origini di tutto.
M.) scusami ! vorrei che mi togliessi ,mio caro Golia ,una curiosità ...!!ma quelle cose lontane
     di  che  cosa  sono fatte?
T.) sono fatte di cose piccole ma l'insieme delle stelle, delle comete, dei pianeti, del sistema solare
     non si vedrebbero  col tuo occhio..!!
M.) i microbi,le cellule,le molecole, il DNA forse si vedono con il tuo grande occhio ??
T.) Grazie a me, alla mia capacità è stato scoperto ciò che succede sul nostro sole e l'influenza
     dei suoi effetti.!!
M.) grazie alla mia ,sono state debellate molte malattie e la tua boria non sarebbe esistita.
T.) e la scoperta dei buchi neri dove la mettiamo???
M.) e lo studio avanzato del male del secolo??
T.tutto sommato, i nostri scopi sono simili..!!
M.) Già, !!proprio cosi  !!  testone..!! l'infinitamente piccolo è alla base dell'infinitamentte grande.
T.) però , dal mio punto di vista , tutto è grande .
M.)   solo il  piccolo costruisce il grande.
T.) non litighiamo ...siamo fratelli...!!
M.) meno male che l'hai capito..... ma ce ne hai messo....!
T.) non ricominciare...!!!                     
                                                                                                        c.s.

domenica 17 luglio 2011

Fantoccio.

Non è più come una volta !! I tempi sono duri..! Piazzato al centro di una grande distesa coltivata avevo una mia personalità...adesso ..niente.Mi fa rabbia vedere i passeri e le gazze che mi guardano con indifferenza ,se non con pietà, quando prima ,solo ad un fruscio di vento,al muoversi dei miei  stracci,fuggivano spaventati.
Certo a guardarmi, non c'è che da ridere .Se nessuno degli esseri viventi mi prende in seria considerazione , perchè lo dovrebbero fare gli uccelli ?? Le proporzioni sono umane; per gambe ho due manici di scopa,infilati in un pantalone con certi sguarci da permettere  di far capolino al vento; una giacca riempita
di paglia a mò di banderuola; un cappellaccio,a coprire una testa dalla  quale fuoriescono fili di rafia  come capelli.Ditemi...vestito così,dove potrei presentarmi se non per far paura!!. Qualche uccello per farmi dispetto si posa sulla mia testa e lascia il meglio del suo digerito.Sono ridicolo e mi compiango !!!Poi...
Poi a guardare certe figure in giro mi rincuoro;riesco a sentirmi meglio.Ce n'è uno che ride sempre e vuol far ridere  :stranamente mi vien da ridere quando vuol fare il serio.Un altro che somiglia a Belzebù ,pronto a parlare di azioni buone e di pace.Un altro ancora,specializzato nei giochi di prestigio ma  finisce fischiato.Ce ne sono poi tante che si spogliano e si vestono a piacimento e a godimento degli altri.Ce n'è uno
con un grosso sigaro in bocca, con il dito medio della mano sempre alzato.
Mi chiamano pagliaccio...!!!   PAGLIACCIO .........A ME  !!!....MA....!!!!!                                    c.s.

sabato 16 luglio 2011

Rimorsi

Ma dove siamo ? chiedo ad una persona che procede curvata da un carico, sicuramente pesante, che non vedo.In che posto sono finito? L'indifferenza  dei passanti ,che non mi degnano di una risposta, mi angoscia.
Poi uno si stacca dal gruppo e con voce cavernosa mi dice: -mettiti in fila ..sei in attesa della sentenza.-
Siamo in molti.Aspettiamo tutti in silenzio.Siamo costretti a passare per un buco angusto che ci introduce
 in un ampio salone.Una luce soffusa e innaturale rischiara un vistoso soppalco.Non facciamo in tempo
a ricomporci per lo sforzo di attraversare la strettoia quando una mano sicura ,con un timbro infuocato ci imprime uno sfrigolante numero sulla fronte.Tutto è indolore .Non si sente ne' freddo ne' caldo.Il marchio numerato ci mette in condizione di aspettarte il giudizio.Prende forma sul trono un inconsueta figura di donna ,dai capelli scarmigliati e dagli occhi allucinati.Una voce stridula e lamentosa esce dalla profondità della gola riempendo dei suoi effetti la caverna:  tutti condannati secondo le colpe. :Una scritta campeggia in caratteri cubitali al di sopra della figura:
VI PORTATE DIETRO LA VOSTRA MISERIA.
Una specie di nastro trasportatore ci trascina in un inghiottitoio dove taglienti lamelle girano vorticosamente riducendo in poltiglia gli sventurati che vi finiscono dentro. Una impastatrice ricompone e purifica dagli attributi che erano all'origine della colpa..Le ricomposizioni, dalle sembianze umane, sono  tutte prive di occhi e senza bocca .Sono gli occhi e la lingua la causa di ogni male- dice la donna sul trono- sono dannosi e quindi debbono essere eliminati.Anche a me tocca la stessa sorte.In tutto questo cambiamento non avverto alcun tipo di dolore Tutto si determina senza l'angoscia iniziale:L'unica cosa che non viene minimamente toccata è il mio pensiero :continuo a pensare e vedere chiara la mia sorte.Ormai senza vista e senza avere
la possibilità di parlare  con i miei vicini  sono condannato a riflettere unicamente  sulle conseguenze dei miei atti,sulla tormentosa consapevolezza del male compiuto ...chiamatelo pure..... RIMORSO.      c.s.

mercoledì 13 luglio 2011

Meditazioni.

Mi piace tanto pescare.Ho una vista acutissima.Abito i luoghi più elevati delle montagne dove nessuno facilmente può nuocere.E' proprio in questi dirupi che cresco i miei piccoli.Quando sono in volo e distendo le ali, sento di essere fortunata  e di possedere una marcia  in più rispetto agli altri.Gli invidiosi mi tacciano di superbia e orgoglio smisurato ma non ci sto a pensare troppo sopra.Certo a volare come io volo sembra di stare fuori dal mondo e dominarlo.Conosco tutti i miei vicini e sento che tutti mi odiano ma mi rispettano.
Alcuni hanno proprio paura perchè non di rado finiscono per sfamare i miei piccoli,  affamati e voraci.
A guardare i miei figli , non si direbbe  ma sarebbero  capaci ,se non facessi attenzione, di scorticarmi
la gola.A volte, litigiosi come sono, temo una loro caduta dal nido .Ai piedi dell'altura c'è sempre qualche animale pronto  a sfamarsi.Fino a quando non sapranno volare saranno fonte di mia preoccupazione..E' il momento più pericoloso e gli sforzi che debbo fare per tirarli dal nido sono stressanti.Di solito ricorro ad un pezzetto di carne tenuto fermamente tra il becco e a distanza li richiamo per snidarli.E un ottimo espediente, funziona quasi sempre.Il mio compagno mi aiuta molto in questa fatica.C'è poi uno strano bipede che si vede spesso nella valle .Non vola ma è pernicioso come una rottura di ala.Riesce a fare cose che gli altri esseri
non fanno.E' dannoso come una tempesta .Me ne sto tranquillo sulla fronda altissima di un albero e questo mostruso essere è capace di raggiungermi con il fuoco sparato da un bastone che tiene in mano..Tutti gli animali lo evitano.Quando avanza nella boscaglia si avverte un silenzio che fa paura ,un pericolo di morte.E' meglio tenersene alla larga  .Lo dico sempre ai miei piccoli :state attenti !! tenetevene  alla  larga.       C.S.

lunedì 11 luglio 2011

Senectutis adventus.

Se si dovesse parlare dell'arrivo della vecchiaia cioè del tempo in cui una serie di piccoli inconveni  prendono il sopravvento senza che uno se n'accorga si può dire senza sbagliare che tutto ciò può capitare guardandosi allo specchio.In un attimo ,di un giorno preciso, di un mese di un anno precisi si diventa vecchi.Non è questione di acciacchi,di canizie,di forze indebolite...proprio no !.Uno smarrimento riflesso, un senso di solitudine infinita,un distacco improvviso da tutte le cose, ti prendono.E' come se  la spina dell'energia vitale  si staccasse,come se il tempo si fosse fermato ed avesse deciso l'annullamento.Allora ci si può voltare all'indietro alla ricerca della salvezza delle sequenze, simili a lampi, di una esistenza.Ci si può accorgere di non essere mai vissuto se non in brevi flasc.Il futuro non ti aspetta più.Il passato scomparso.Allora e solo allora si deve aprire la finestra e respirare a pieni polmoni l'aria che ancora spetta.Solo in quell'attinmo ci si può considerare visibili,reali ,esistenti.Nessun capriccio,nessun desiderio di cambiare le cose.Il dopo lo si può aspettare senza ansia .Fermarsi.Le rughe,la fragilità delle ossa,la debolezza fisica,i reumatismi,il calo della vista e dell'udito non avrebbero  di che gioire  se non di  vivere lo spazio e il tempo di un momento.   c.s.

domenica 10 luglio 2011

Le stagioni.

Plutone,tenebroso dio degli inferi,invaghitosi della bellissima  Proserpina ,la rapisce portandola nel mondo delle tenebre .La madre della giovane ,Cerere, dea dell'agricoltura ,disperata e sconsolata per la scomparsa della figlia,si dispera ,piange così a lungo che i frutti e le messi non arrivano più a maturazione costringendo
gli esseri viventi  alla fame.L'evento è talmente grave da costringere Giove, il padre degli Dei  ad intervenire.
Chiama Plutone e Cerere sull'Olimpo . Comanda che si accordino.Si pattuisce che Proserpina debba stare sei mesi con il marito(Plutone nel frattempo se l'era sposata) e sei mesi con la madre.
Le conseguenze di questo patto cambiano la vita  sulla Terra.
Si  alternano, d'allora in poi , periodi buoni a periodi brutti ,secondo il benessere o il malumore di Cerere.
Il fascino di questo mito sulle origini delle STAGIONI  è straordinario. Questo racconto,  mantiene tuttora la sua freschezza da apparire reale.
Come potevano nascere diversamente le stagioni se non come nel mito??
C'è senza dubbio un richiamo all'Eden dei libri sacri,quando tutto, meravigliosamente bello sulla Terra ,
per colpa di qualcuno cambiò.
Quando Cerere non ha con sè Proserpina ,tutto è pervaso da un sentimento di dolore.Tutta la Terra è cupa . L'uomo s'immedesima talmente in questo mutamento da star male.La sofferenza non è solo fisica (i dolori del corpo)ma anche mentale. La malinconia ,lo sconforto,l'umore sono come il tempo che è triste  perchè Cerere piange.
Poi, le cose cambiano.Il ritorno di Proserpina che abbraccia la madre, produce dei meravigliosi rinnovamenti in natura.Tutto si risveglia;tutto sembra tornare a vivere.Ci si spoglia del malumore. Ci si dimentica delle malattie.Ritorna la speranza .Tutti pronti a sentirsi bene,ad amare,a respirare a pieni polmoni la gioia
che ci circonda.  Osservare   un fiore nel massimo del suo splendore ci fa sentire bene. Cerere è felice e rende felici gli uomini, le piante, gli animali .
Plutone,   privato della presenza di Proserpina  scatena la sua rabbia,(causando terremoti  ???).       c.s.

martedì 5 luglio 2011

Le pecore sacre de"Le piane".

Ulisse, multiforme ingegno creato da Omero,durante il suo viaggio di ritorno in patria sbarca con i compagni affamati nell'isola  di Calipso.Uccidono, inconsapevoli, i tori che pascolano liberi e senza controllo,sacri alla divinità.Le conseguenze non furono da poco: la divinità offesa, si vendicò,ritardando per anni ,il ritorno a casa dell'eroe.
In una località della nobile e bellissima regione Calabria,non in India,pascolano e sporcano liberamente delle mucche, proprietà di alcune famiglie criminali.Nessuno del posto si sogna di toccare gli animali che sconfinano ovunque o denunciare  alle autorità locali.A qualcuno che ha provato, di nascosto ,maltrattare le bestie non ha fatto in tempo a pentirsene : di lui non si è saputo più nulla.
In un altro paese del Molise ,un gregge di pecore scorazza per i terreni e per le strade dove tante persone vanno a fare footing.I malcapitati sono costretti a correre a zig-zag per evitare i numerosi  escrementi lasciati dalle pecore.Tutti sanno a chi appartiene il gregge ma nessuno si lamenta.Sono sacre .
Forse sono nate così le religioni.                                                                s.c.

domenica 3 luglio 2011

Del di più,dell'eccesso.del superfluo.

Sono confuso,perplesso.Il bombardamento della massificazione globale mi stordisce in ogni suo aspetto.Non riesco più a fare distinzioni,a ragionare.Certe situazioni mi ricordano gli ingredienti che mia zia metteva in una minestra di campagna.C'era di tutto, eccetto la pasta (pochissima.In verità allora scarseggiava).Una brodaglia di base che riempiva lo stomaco.(I colori abbondanti;i sapori ambigui;gli odori di cavoli prevalenti se non preminenti.Oggi qualsiasi lettura o programma televisivo è sopraffatto ,annegato dalla pubblicità.Qualche buon articolo,intercalato tra gli spot,  annulla la concentrazione della lettura.Paradossalmente, la quantità enorme dei contorni nasconde la bellezza del corpo che li contiene.Eccovi un esempio tratto dalla copertina del  settimanale  D  supplemento al quotidiano "La repubblica "anno 16 n.748  del 25-6-20011.
La bellezza negata , in nome degli i interessi del  mercato, cosi' vestita:
un paio di guanti di pelle, color avorio, con tanti tagli trasversali.  Le  falangi delle dita delle mani scoperte oltre il metacarpo.Un anello di metallo bianco, piuttosto vistoso, portato al mignolo sopra il guanto,con una pietra incastonata turchese.Un orologio al polso dalla cassa rotonda e i numeri grandi, supportato da un cinturino di argento lavorato.Sempre al polso quasi a farsi strada e in lotta con  l'orologio,un enorme bracciale, ornato da tanti cuoricini di metallocon turchesi incastonati.Un pullover a larghe maglie fluttuante sulla pelle .Una serie di cordami intrecciati ,di iuta ,piuttosto robusti,  attorno al collo.Un'altra serie di collanine, multicolore ,che scendono sul petto a sopporare un pesante ciondolo.Un grande tovagliolo fatto di strisce di cuoio nero a mo' di bavaglino.Una borsa a tracolla .sempre di cuoio lavorato, con stringhe a pendere.Un gran foulard ,a coprire buona parte di una spalla .Un pantaloncino corto di un tessuto rigido con sovrapposti tanti ornamenti ,luccicanti ,di forma rotonda.Un paio di stivali fatti di fibre vegetali intrecciate, a coprire le gambe fin quasi all'estremità inferiori del calzoncino.
Povera ragazza !! così addobbata, mi ricorda quella pasta  che mancava nella minestra,.preparata da mia zia.!!!                                            s.c.

venerdì 1 luglio 2011

i sondaggi.

Noi Italiani come  popolo siamo diversi dagli altri.Non abbiamo il dono della tolleranza ,dell'indulgenza.Tutti d'accordo nella controversia ,nella discordanza.L'imbarbarimento della politica ha portato le persone
a schierarsi, in modo accanito e duro, da una parte o dall'altra dello steccato senza speranza di vedute risolutive e comuni .Non è colpa di qualcuno è colpa di tutti.Il radicamento delle posizioni politiche di ognuno porta allo scontro verbale delle parti.Il linguaggio aggressivo non è solo nelle parole ,è dentro di noi ,nella violenza che ci distingue e non ci lascia possibilità di iintesa.La contraddizione di questo contrasto vive nei sondaggi..Se si fa un sondaggio e si chiede all'uomo della strada:  chi paga le conseguenze della violenza
 in un paese,tutti ammettono i cittadini.Se agli stessi si chiede:  siete disposti a cedere qualcosa pur di evitare la violenza, allora viene fuori la nostra impareggiabile incoerenza.Mai abbiamo avuto nella Storia intenti comuni neppure nei momenti più difficili.Le scelte più importanti hanno sempre diviso la popolazione.L'unità degli Italiani ancora non c'è.Un nord storicamente ed economicamente protagonista  ha sempre mal sopportato un sud indifferente conducendolo  per mano allo svolgersi degli eventi storici.
Come smontare una cultura così radicata ? in concreto  il fosso che stiamo scavando si fa
più profondo  .Qualcuno ha giustamente detto "il muro di Berlino" tra i popoli non è mai caduto.Non si esce dal pantano .Ma ...secondo i sondaggi non vogliamo tutti la pace? L'umiltà dei pensieri ,la ragionevolezza dei comportamenti non ci appartengono.La presunzione ,l'arroganza invece riempiono l'animo e ci guidano nello scontro e nel dissenso.Tu hai torto ..io ho ragione.La strada da fare insieme trova subito l'occasione per dividerci .Siamo bravissimi nella divergenza ,nel trovare soluzioni alternative  alla soluzione comune.Vogliamo la guerra dicendo che ci piace la pace.Non per nulla siamo il popolo con il più alto numero di avvocati.    s.c.

martedì 28 giugno 2011

Sulla forma delle cose.

Su che cosa sia  la forma,  la definizione di Aristotele è quella che condivido e mi convince di più ,ossia:
essenza dell'essere individuale, a esso immanente,inscindibile,complementare rispetto alla sua materia .Insomma è l'aspetto esterno di ciò che esiste in natura, del tutto legato e dipendente dal suo contenuto interno.Non di questo comunque vi voglio scrivere ma del perchè si determinino  innumerevoli  forme.Penso innanzitutto che non esistano due forme identiche perchè qualsiasi materia che occupi uno spazio non è ferma ma in continuo divenire.Quello che mi sconvolge è la straordinaria  diversita' delle forma.Come l'assetato o l'affamato vadano alla ricerca dell'acqua o del cibo così la forma va alla ricerca del suo divenire .Il motore che spinge questa esigenza è la necessità.E' in questo bisogno il determinarsi della materia che assume le più disparate forme.Se ne deduce (almeno lo deduco)che la forma in sè non esiste perchè tutto si modifica e tutto si trasforma.Allora che cosa è quello che vediamo o tocchiamo? è un attimo di quel processo ,un passaggio di quella essenza nel suo definirsi.Esiste secondo necessità e si plasma alle esigenzedel tempo occupando un modificabile spazio.Come dire abbiamo gli occhi perchè c'è la luce e tutto ciò che viene messoa fuoco acquista temporaneamente una forma ;abbiamo le mani perchè c'è da prendere e tutto ciò che finisce nelle mani, ha momentaneamente quella forma ;abbiamo i pensieri perchè l'utilità del pensare ci fa progredire dando corpo alle nostre esigenze.Ma qual è la madre di questa necessità ? qual è
la necessità ultima di ogni essenza che si muove in ogni sua forma nell'universo? risposta : non lo so !
per non lasciarvi delusi ,vi dirò di una mia idea fissa :questo vorticoso gioco di forme non può che andare se non all'inizio del suo formarsi , a chiudersi in qualche minimissima realtà per poi venire, scoppiando, fuori .Siamo ancora una volta su una giostra.                                                             sc

sabato 25 giugno 2011

Alieni.

A quale entità appartenga e che valore abbia tutto ciò che viene riflesso da uno specchio o da una superficie di acqua non è dato sapere.Siamo noi ?non siamo noi ? se non siamo noi, chi sono quelle figure riflesse?Sorridono se noi sorridiamo;fan le boccacce se noi non ci piaciamo.Di certo ci sono.Sono dall'altra parte ,ma dove ?appena tentiamo di conoscerle, scompaiono.Esistono. Modificano i nostri pensieri. Ci fanno riflettere.Non si  fanno toccare nè sentire ma si fanno vedere .Cosa vogliono da noi ?che cosa ci chiedono che noi non riusciamo a decifrare.Sono un'illusione (una  in più nella nostra vita come se non bastassero quelle esistenti).Sono una percezione ingannevole dei nostri sensi ? Senza dubbio sono un duplicato perfetto della realtà che ci contiene.In quale dimensione vivono? vivono con noi come le ombre che proiettiamo.Sono vere o false?Tutto coincide nei dettagli ma noi sappiamo che non esistono due realtà identiche.Come e dove sono diverse da noi?in che cosa differiscono? Ho l'impressione che si prendano gioco di noi.
Mi piacerebbe tanto entrare nella loro dimensione dove immagino non ci sia peso(della vita),dove tutto è possibile senza paura di interrogarsi.Sono sicuro che non pensano.Allora è possibile che siano felici.Se è così non ci appartengono sono ALIENI.Volentieri starei  dalla  loro  parte, lasciando a  quelli che si riflettono il peso della loro esistenza.                    sc

mercoledì 22 giugno 2011

Minorenni al passo.

(In macchina)
lui...Oh mia cara !!!
lei...finalmente!!!
lui...ho aspettato con pazienza..!
lei...c'è papà che mi controlla..!!
lui...non  può proibirti di andare a scuola !!
lei...vuol sapere sempre tutto : chi frequento...dove vado...!
lui...ti capisco ..!! non c'è scampo..!!sono proprio insopporatbili..!
lei... non capiscono che voglio vivere a modo mio..!
lui...hai appena quindici anni..!!
lei...non mi manca niente per essere una donna e soddisfare qualsiasi esigenza..!
lui...allora concediamoci  ai sensi...!!
lei...non aver fretta !!pensi subito a  sc........!!!
lui...sai,con quel corpo che ti ritrovi..la voglia non manca.!!
lei...il piacere è più grande se sai aspettare ..!!
lui...non manca niente per cominciare..!!
lei...i preliminari son importanti...!!
lui...ricordati che siamo dentro una macchina e tante cose non si possono fare..!!
lei...sono come la mia sveglia...bisogna caricarla per funzionare..!!
lui...beh,farò come tu dici...non staremo a perder tempo..!!
lei...sento che il desiderio piglia quota...!!
lui...io,già volo..!!
lei...stai attento alla caduta..!!
lui...so atterrare con destrezza..!!
lei...anch'io sono pronta per l'atterraggio..!!
lui...che volo  fantastico!!!!
lei..che magnifico planare...!!!!
                                                                                            cs

martedì 21 giugno 2011

Quella zoccola di.....!!

Seduta accanto a me .Silenziosa. Piovuta non so come al mio tavolo.La guardo intimidito.Ilsuo  aspetto ferino,piegato ma non contorto,non promette nulla di buono per una innocua conversazione.Dal viso impecorito,esce un un naso appuntito ,come una lama di Toledo, a sfidare l'aria attorno.Per occhi due spilli ,
ai raggi X, penetranti,che attraversano,disarmano,denudano le mie intenzioni...Magra come la lontra dell'Inferno dantesco.In una posizione di attesa,aspettando che succedesse qualcosa,che le rivolgessi
la parola.Trascurata nei dettagli.   Vestita alla meno peggio .Persona sicuramente e profondamente sola. Come vi chiamate...cosa fate....dove abitate     avrei voluto dire ma non è interessata al colloquio.Poi,si mette a muovere le sue labbra , secche come scorza di serpente nella muta.Sibila pochi suoni che fa uscire
tra i denti scomposti.Alza il tono per non far perdere il contenuto, fatto di un odio inconfondibile,,tormentato e diretto nei confronti di qualcuno.Mi rendo conto che parla della nuora: quella zoccola...quella zoccola..! Inutile la curiosa voglia di saperne di più.E' la frase che più ripete in mia presenza. .Muove la testa sconsolata come una anaconda.: quella zoccola ...!quella zoccola.... di mia nuora....vorrebbe....!e si ammutisce.Placare il suo odio e buttare acqua sul fuoco del suo rancore sarebbe stato inutile..Quella zoccola... quella zoccola.....di mia nuora ...vorrebbe..!!!Sibila...sibila   .!Ci aspettiamo il fuoco uscire dalle narici mentre il cibo, infilzato nella forchetta,porta senza voglia alla bocca ,a saziare la fame di amaro.Non L'ho più rivista  ma vi assicuro che esiste  : ritratto indimenticabile dell'odio,della tristezza, della solitudine.                 cs.

sabato 11 giugno 2011

...e la luce fu...

Non c'era.Era nascosta.All'improvviso fu, pronta a segnare i confini,a determinare i contorni.La vide Colombo quando al diradar della nebbia la terra scorse;  L'aspettò Napoleone all'alba della gloria; La invocò Gesù sul golgota chiamando il Padre; illumina il genio nelle sue scoperte.
In verità, senza essere vista, è sempre esistita a risplendere sugli innocenti, respinta dalle colpe,temuta dal ladro.Generoso il sole la concede immolandosi nel suo rogo.Come il tempo è veloce ma ferma a ricordarci l'eternità.Se n'è accorto il cosmonauta guardando dal suo oblò il suo universo.Ben la conosce il pastore che l'aspetta all'alba per il tratturo condurre le sue pecore all'erba fresca.L'agogna il mattino e la riverisce 
il tramonto.Tutti gioiscono della sua presenza se debbono essere illuminati i sentieri della speranza,dell'esistenza.La teme la morte quando il buio della nera terra avvolge le ossa.La teme il buco che ne riduce il passo.La elogia la vetta quando se ne appropria e l'abbandona senza fretta.La cerca la memoria quando affronta l'avanzar del tempo.La cerca chi si perde nel bosco.L'anela il carcerato quando si chiude il gran cancello alle sue spalle.E' sempre in lotta con la notte che s'illude di metterla in catene.La luce è buona,
la luce è fede,la luce è lume eterno di candela.      s.c.

L'attesa. (poesia)

La tenera voce del mio domani ascolto.
L'attesa non mi stanca
mentre il tremulo palpito del mio cuore batte il tempo
Abbandonarmi al sopore, lasciarmi cadere
sono la mia forza .
Non oso sperare di più,non oso avvicinarmi ai ricordi
 e ancor meno ai rimpianti che pesano come macigni.
Nulla di più vero mi resta
se non la tenera attesa del mio domani.   s.c.

venerdì 10 giugno 2011

L'universo che è in me.

Che cosa c'è in me che l'universo non contenga ?Che cosa è l'infinito se non quella vaghezza che mi prende,che ubriaca la mia esistenza.La nudità della materia che apre confini smarriti del tempo non è  nient'altro che la  fragilità del mio essere.Il principio che non ha storia.L'attesa di una fine che non ha principio.La morte che non vedi arrivare  perchè quando arriva più non ti appartiene.Il procedere per vie vuote piene soltanto di visioni che sconfinano nell'immensità.Il silenzio abissale senza appigli.Lo smagamento dell'esserci senza mai trovarsi.La passione dgli eventi che s'incrociano  in tumultuosi sconvolgimenti di fronte ai quali mi sento inutile ,insignificante..La luce accecante che si alterna con bui astrali .Colori inventati per l'occasione .Moti improvvisi che ti smagano.Questo è l'universo.Lamenti vani sono il mio contorno.appendici in decomposizione.Ruggenti spasimi di stelle in attesa della festa finale.Pianti infiniti che arricchiscono le sorgenti,dove la terra riempie silenziosamente le sue viscere prima di scoprirsi.Così i fiumi dell'animo umano.E come il bosco non presenta i suoi misteri specchiandosi  nell'universo .Sembianze così lontane venite a me perchè io non tarderò di venire a voi quando la luce mi coprirà di buio.Vento,tuoni,lampi, fuoco, tutto si rappresenta nell'immensa nullità  mia e sua.                           sc

domenica 5 giugno 2011

Del perdersi della mente ovvero del "mal di vivere ".

Quali sentieri seguano i pensieri della mente quando s'inceppa il meccanismo neuronico nessuno sa ancora ben dire.E' già difficile capire le connessioni e tanti passaggi si ignorano ma c'è una  certezza quella di vivere male se qualcosa va in tilt.Non so se vi sia  capitato di assistere alla esecuzione musicale di una banda di paese quando  qualche strumento va  fuori tono con grave offesa  all'armonia complessiva .Suppongo che al cervello capiti la stessa cosa.Allora si è  perduti.Si diventa altri.Si vive in un'altra dimensione.Tutti pensiamo che ci vadano solo gli altri ma se ci riflettiamo un poco, ci accorgiamo che le porte di quella dimensione, reale o irreale che sia, sono sempre spalancate ,sempre pronte a riceverci.E ' facile entrarvi: una disgrazia improvvisa,una paura nascosta,una scoperta sconvolgente,un tradimento inaspettato,un incidente stradale,un litigio fatale,una innocenza ammanettata ,un segreto che ti logora ecc.,molto più difficile uscirne.Componenti che si mettono in moto quando lo stato psichico per uno dei suddetti i motivi viene alterato sono l'ansia ,la difficoltà di concentrazione ,l'insonnia ,i disturbi della memoria,la paura di non farcela .Conseguenze di questi stati d'animo : la sfiducia in se stessi, l'apatia,la tristezza,la poca autostima..In tutto questo rimescolamento, c'è un'altra certezza: una coscienza attiva e lucida che non ti molla.Raccogliere i pezzi di una personalità così frantumanta non è alla portata di tutti.Allora si può cedere all'abbandono e la disgregazione non può che essere maledettamente e perniciosamente  progressiva,fino al suicidio.A noi che siamo stati a guardare ,fortunatamente dall'altra parte,le facili conclusioni : poverino/a ! diceva  cose assurde! il cervello non gli/le funzionava più da quando.....!

giovedì 2 giugno 2011

Sulla forma delle cose

 Aristotele definisce la forma  : essenza dell'essere individuale a esso                              immanente,inscindibile,complementare rispetto alla sua materia .Insomma è l'aspetto esterno di ciò che esiste in natura del tutto legato e dipendente dal suo contenuto interno.Non di questo comunque vi voglio scrivere ma del perchè si determinino tante forme.Penso innanzitutto che non esistano in natura due forme identiche perchè qualsiasi essenza che occupi uno spazio non sia ferma ma in continuo divenire.Quello che mi sconvolge: perchè si sviluppAno certe forme? le corna smisurate dell'alce , la smisurata grandezza dei dinosauri , l'ameba nell'intestino , le zanne dei carnivori  ecc..Come l'assetato va alla ricerca dell'acqua o l'affamato alla ricerca del cibo così l'esistente  va alla ricerca della sua forma.Il motore di questa azione è la necessità.E' in questo bisogno il determinarsi della materia che assume i più disparati contorni .Se ne deduce (almeno da come la vedo io) che la forma in sè non esiste perchè tutto si modifica e si trasforma secondo la necessità dell'attimo.Allora che cosa è quello che vediamo o tocchiamo? è un attimo del processo ,un passaggio di ogni essenza nel suo definirsi.Esiste secondo necessità e si plasma alle esigenze del tempo occupando un modificabile spazio.Come dire abbiamo gli occhi perchè c'è la luce e tutto ciò che viene messo a fuoco acquista temporaneamente una forma ;abbiamo le mani perchè c'è da prendere e manipolare, e tutto ciò che finisce nelle mani ha momentaneamente una  forma; abbiamo i pensieri perchè l'utilità del pensare ci fa progredire dando corpo alle nostre esigenze.Ma qual è la  necessità ultima di ogni essenza  o per meglio dire lo scopo di quanto avviene? con certezza non lo so .Suppongo tuttavia che questo vorticoso gioco di forme che tanto caratterizza la nostra realtà dal momento che l'attimo è eterno non può che andare all'origine del suo formarsi.     sc

lunedì 30 maggio 2011

RISVEGLIO.

Formiche in movimento.Escono all'aperto.Lasciano il posto dove c'è tanta luce oscurata dalle tenebre dell'abbandono.Si avverte l'impeto.Sono anonimi.Nati per caso. Con tanta ansia in corpo ,determinati ad esistere, a poter contare. Negli occhi lo smarrimento. Contenti di ritrovarsi vivi.La rotta ormai è segnata.Si muovono sui loro corpi che giacciono in fondo al mare o ai bordi di qualche autostrada senza un segno che li distingua.La loro insistenza è vincente.L'acqua che spinge è forza di fame, di sete, di giustizia.Invadono perchè si muovono. Nessuno è padrone sulla Terra.Nulla ci appartiene.Alziamo  barriere  che cedono alla spinta.Siamo come di fronte all'incontro improvviso con una bestia feroce...cosa fare? forse è il momento di versare qualche lacrima ma non da coccodrillo.

martedì 3 maggio 2011

Il tradimento del pallone.

La campagna si svelava alla primavera in tutto il suo splendore rigenerativo  che solo questa stagione sa dare agli esseri viventi..Seduto sul suo letto di ospedale,Luca pensava ai giorni che l'avevano visto protagonista nell'allenamento di una squadra di calcio della sua città.Il pallone era stato sempre la sua passione .I ragazzi si allenavno e ascoltavano volentieri i suoi suggerimenti.Tutto sommato aveva messo su, una buona squadra di calcio e i risultati erano venuti.La squadra era passata in serie B.Quel giorno senza avvertire ritornò a casa
e la sorpresa, purtroppo sgradita ,si presentò ai suoi occhi increduli: a  letto, con la  moglie, un suo amico.Il sangue agli occhi; la rabbia non contenuta fecero il resto .Maledetta quella pistola che teneva in casa per sicurezza .Due colpi secchi alla moglie e due all'amante.Poi la confusione mentale .i ricordi a metà;i carabinieri che lo portavano in manette.Passata la furia, Luca si vide crollare il mondo addosso.E' vero ,da un pò di tempo il rapporto con la moglie si era inasprito ma mai avrebbe pensato all'amico di casa che se la spassasse con la moglie in sua assenza.C'è da dire che il calcio l'aveva completamente assorbito trascurando non poco la moglie.Si lamento' della sua cattiva stella ma ormai il peggio era accaduto .I ragazzi della squadra gli furono vicino. Purtrppo poter mitigare i rigori della prigione era impossibile.Gli mancava l'aria respirata a pieni polmoni, la corsa all'aperto nel suo campo di calcio.Si ammalò seriamente.Cominciò il calvario di passare di ospedale in ospedale con tutte le procedure che il suo stato di detenzione richiedeva.Continuare...ma !!Il coraggio di farla finita gli mancava.Abbandonarsi..non lottare.. !!la malattia  avrebbe fatto il suo inesorabile corso..

lunedì 2 maggio 2011

anch'io cerco la" Titina."

Non so cosa cercasse in una delle sue canzoni popolari la simpatica e brava Gabriella Ferri .Anch'io la cerco.Non so cosa sia ma la cerco da tempo e...non la trovo.E' come qualcosa di cui avverto
la presenza,che sicuramente esiste ma sfugge a qualsiasi logica comprensione.E' un fantasma? e? una chimera ? è un sogno ?è un segno della nostra esistenza ? non so! Dopo un lungo respiro  me la sento addosso.E' una tentazione:  mi stimola,mi spinge,mi soffia,mi sconcerta.Di sicuro è qualcosa di irrangiungibile perchè quando si crede di esserle vicino, come nel supplizio di Tantalo,svanisce.Avere sete,avere l'acqua alla  portata ,provare a bere e vederla sfuggire  lascia dentro un vuoto incredibile ,un atroce senso di impotenza e nella gola l'arsura.la "Titina" è capace di alimentare lo smarrimento che ognuno si  porta dietro.Somiglia molto a quel foscoliano "sempre fuggendo"che ti lascia peregrino,spoglio ,inerme.Nonostante abbia "sette paia di scarpe consumate"resta difficile  incontrarla.I piedi sono stanchi;la vista non mette più bene a fuoco.Si naviga in mare aperto.Forse "quello che cercai mattina e sera sta proprio lì ", nella illusione;  i "all'apparir del vero" ogni cosa sfuma.Si vive forse solo nella nostra mente.Sulla lapide :cercava la "Titina".

venerdì 29 aprile 2011

Secreta.

Incomparabili opere di geniali artisti (espressione della superba creatività dell'uomo),sono ben conservati 
in uno degli stati più piccoli del globo: il Vaticano.Questo piccolo ma potente Stato,mantenendo alto il prestigio del trono di Pietro,conserva in biblioteche inaccessibili ai comuni  mortali i segreti del mondo(la sapienza).Le bellezze di questa "città proibita"richiamano alla memoria ben altri luoghi  vietati alle masse ( quelle delle antiche dinastie cinesi);Le meraviglie delle tombe dei faraoni ( le Piramidi) non erano lasciate alla vista del popolo perchè avrebbero perso la loro sacralità  (il faraone si portava nella tomba tutti quelli che ne custodivano i segreti);Il segreto di alcune  scoperte scientifiche (la prima bomba atomica) hanno consegnato la vittoria immediata  ad  un popolo altrimenti sconfitto dell'avversario (Naghasaki ed Hiroshima);Nel campo dell'elettronica i segreti di Internet e dell teleomunicazioni sono tenuti ben nascosti nelle mani di pochi.
Qual è il denominatore comune di queste e tante altre storie : il segreto, il segreto nelle mani di pochi.
Il giorno in cui si dovrà abbandonare, per necessità, il nostro pianeta a pochi eletti sarà garantito di salvarsi
 o sarà data loro  la possibilità di andare a colonizzare altre terre  segretamente scoperte in grado di riceverli.
Il segreto è bellezza ;La bellezza è divina ;il divino è potere;Il segreto è potere.

martedì 26 aprile 2011

...anta.

Ascolta,ascolta tu che puoi e aspetti l'alba...Ora che al ritmo incalzante hai messo freno;
ora che" i custodi della casa "amici sono del vento; ora che"i gagliardi"cedono al peso;
ora che "le macine" non più serrate creano ponti nella fila;
ora che" i battenti" aprono finestre  e la goccia cala dal naso;
ora che il cinguettio si fa sentire senza uccelli;...
"prima che si rompa il secchio e si spezzi la carrucola del pozzo e ritorni la polvere alla terra",
consegna e non alle ortiche l'aver visto e saputo sotto il sole tanto.

                                                                               il virgolettato dall'Ecclesiaste(Bibbia)

lunedì 25 aprile 2011

la gioia veniva da lontano.

La gioia veniva da lontano
 Don Pitrino ,il postino, con un avviso delle Poste di colore giallo-senape.
.Era un pezzo di uomo che “ci volevano occhi per guardarlo”.Un uomo enorme,stanco di trascinarsi, con gli anni, per le case delle persone.Ligio sempre
al  dovere nella consegna della posta.Imbacuccato, d’inverno, in un enorme pastrano cerato fornito dall’azienda PT che ne impediva  i movimenti ,salvandolo, non so fino a che punto,   dalla pioggia.Raramente bussava alla porta specialmente se  c’erano degli scalini da fare. Poggiando il piede sul primo scalino, chiamava per nome.Sentire la sua voce era  una gioia indescrivibile: certezza di novità,visione di mondi lontani,arrivo di piacevoli sorprese.Spesso nel vedere i suoi grossi piedi
a sghimbescio dirigersi verso casa mia gli correvo incontro non tanto per sollevarlo della sua fatica quanto per pregustare la sorpresa.<<C’è posta per me ?>> Quasi sempre colpivo nel segno.Mi consegnava di frequente o una lettera dai bordi tratteggiati con linee rosso-blu e una scritta all’angolo “air mail”  
o un cartoncino giallo che avvisava di ritirare, al più presto, un pacco in giacenza
nella sede centrale delle Poste.La lettera  conteneva quasi sempre dei verdoni inconfondibili ,
mentre il cartoncino era fonte di autentica felicità.Correvo da mia madre: < è un pacco >mi diceva.  In una mirabile intesa ci preparavamo all’evento.Tuttora non riesco a capire perché parlasse di questo
fatto a bassa voce e mi consigliasse di non farlo conoscere agli altri.Immagino che avesse le sue
buone ragioni  contenute, forse, in un nostro  stato di indigenza da non far trapelare.L’ arrivo del pacco
secondo mia madre,era preceduto da segnali che si verificavano in casa: una farfalla, arrivata all’improvviso,
a svolazzare da una parte all’altra per poggiarsi vicino al camino,un grosso coleottero che tentava di entrare arrampicandosi sui veri della finestra ( porcellino di sant’Antonio) oppure i tizzoni della legna che giocavano nel camino con artifizi vari tali che facevano dire subito a mia madre <<è in arrivo  !!>>..Quando aprivamo il  pacco, il contenuto non era mai una delusione.Una mente distante ,oltre oceano,lontanamente apparentata con noi riusciva perfettamente a sapere di cosa avessimo bisogno.Vestiti adatti ai nostri corpi ,scarpe per i nostri piedi, lenzuola ,dolciumi,giocattoli ecc.
Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta ,tanta…Mia madre non c’è più ma io voglio dire a quella  persona che non ho mai conosciuta, anch’essa sicuramente morta , grazie ,grazie per avermi fatto conoscere la felicità.