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sabato 26 aprile 2014

E' tempo di emigrare.

Raccogliere le idee;eliminare le cose superflue;restare al necessario.Tutto si riduce ad una condizione di attesa,di momenti che verranno come è già successo e succederà.Niente rimpianti!tutto è nell'ordine delle cose.Si pensa innocentemente che siano soltanto gli altri ad emigrare.Non si pensa che noi siamo gli altri.Guardi le tue cose ,le tue mani ,la punta delle scarpe,gli affetti riposti su animali e cose ,sulle persone vicine e l'accompagni con uno sguardo carezzevole di abbandono.Te li porti dentro.Segui il cammino già fatto ,dell'erba fresca tante volte calpestata e sempre a risorgere per accompagnare il tuo cammino,Il passo è lento e meditato.Ogni tanto di quell'erba strappi un filo e te lo metti in bocca ad assopare la natura.I suoni e le persone d'intorno li senti tristi.Un cane abbaia e tu pensi al calore del suo messaggio nella casa del suo padrone.Il camino è acceso :il fumo sopra il tetto lo conferma.Curva ,là,in fondo alla valle un'ombra si muove a rompere la consistenza di un forte groviglio di rovi. Le speranze "belano" perchè hanno sete e chiedono di calmare l'arsura ad un casuale ruscello.Sanno che tutta la loro fatica avrà fine nel posto ritrovato.Una di esse arranca per le ferite ad una gamba e si prodiga al pari delle altre per non restare indietro:sarebbe la sua fine,per essa e per quello che porta in grembo pronto a rinnovare gli eventi.Si va avanti !si lascia sempre qualcuno e qualcosa .Il ricordo è necessario .Il tempo è di emigrare.c.s.

venerdì 25 aprile 2014

La pazienza come materia di insegnamento.

La pazienza è una disposizione degli esseri umani ad agire e fare agire meglio.E' in verità una virtù che si acquisisce e si fa conoscere nel tempo ma guai a non farla propria. In nessun tipo di scuola purtroppo si insegna la pazienza come disciplina a sè stante neppure nelle scuole militari o negli ordini monastici.Si impara giorno dopo giorno e maestra di questa disciplina è la vita. Il bambino che non ha esperienza di vita non è minimamente paziente. Sarebbe molto più facile per l'equilibrio fisico e mentale essere educati fin da piccoli ad avere nel cervello un angolo riservato, " una cassetta di sicurezza ",dove depositare le regole per servirsene in caso di necessità.Eccovi Alcuni esempi in cui la pazienza non avendola la si deve imparare: La persona che sta in carcere. Qualunque sia la sua colpa sicuramente dovuta alla non pazienza, deve scontare la pena dentro una stanzetta fatta su misura e condivisa con altri ,deve ascoltare quando non ha vogllia ;deve misurare i movimenti dei suoi passi nel ristretto spazio della stanza; deve stare calmo e non farsi prendere dall'ira(molto difficile per questo motivo si trova dentro)deve saper respirare e costruirsi uno spazio anche interiore in cui eventualmente rifugiarsi;deve saper sognare e mantenersi misurato nei desideri di ogni genere. L'ammalato: deve abbandonare le sue abitudini;deve saper dormire in posizioni molto scomode ;deve saper star fermo se la necessità terapeutica lo impone.deve saper accettare situazioni imbarazzanti e accettarle senza mortificazione. Il militare : dedito all'obbedienza,è quello che più di tutti deve misurarsi con la pazienza,con le regole molto rigide del suo servizio militare accettando livelli di sopportazione che lo potrebbero portare anche al suicidio. A mio modesto parere la pazienza si dovrebbe insegnare in ogni grado e ordine di scuola come materia formativa del carattere forse e dico forse ci sarebbero meno guerre nel mondo .