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mercoledì 20 luglio 2011

La fede (oltre i dotti e i filosofi ) di mia suocera.

Quella di mia suocera è una adesione completa alle cose del mondo per intervento divino.Tante volte  mi capita di parlare con lei e sempre, nonostante non lo dia a vedere, mi stupiscco per la sua, infantile se vogliamo, fede in Dio, senza se e senza ma. Spesso, a conclusione di un discorso sull'argomento,mi guarda
e  abbassando il tono della  sua voce -tu, non credi,vero ?- mi dice -sei fuori della grazia di Dio.-
Sì, è vero ,io non credo.
La fede è una virtù che ha fatto sempre discutere gli uomini più dotti e le menti più acute sulla sua consistenza.Si è scritto tanto sull'argomento da poter riempire intere biblioteche del mondo.
Mia suocera non ha letto tanti libri forse non ne ha letti proprio.Non conosce s.Agostino o san Tommaso d'Aquino;pensa che i padri della chiesa  siano i santi ;conosce alcuni passi della Bibbia quasi sempre incompleti o storpiati ,sentiti in chiesa, eppure ha una fede incrollabile nelle verità rivelate da Dio.
Come l'ha acquisita? per grazia divina ? può darsi.E' un mistero.
Per conto mio, quando certe cose non me le  spiego è la mia ragione che si rifiuta di credere.
Alcuni scienziati e menti raffinate si sono convertiti ad una religione e quindi alla fede  ragionandoci sopra.Per esempio:      B. :Pascal ,quello de""I pensieri"".
Egli afferma : se la ragione e la scienza si fermano davanti al precipizio dell'aldilà o dell'ignoto,
c'è una terza via , quella della fede o della grazia divina, per spiegare tutto.
SecondoPascal soffro di arroganza  e di quella perniciosa.Per arrvare a Dio, sempre secondo lui, non è sufficiente il cartesiano pensiero del "cogito ergo sum ", ne' l'intuizione  o  la volontà di trovarlo a qualsiasi costo ,è la  grazia stessa che è a portata di mano e noi non sappiamo riconoscerla.
Mia suocera è in grazia di Dio.Forse quella fede è la "titina" che cerco e non dovrebbe essere tanto lontana da me  perchè negandola ne discuto l'esistenza.    c.s.

martedì 19 luglio 2011

Dialogo tra il microscopio e il telescopio.

M.) Ti dai troppe arie !!.Pensi, che sia la grandezza a fare il merito !!
T.) Non è mia consuetudine offendere i piccoli ma un bel va...te lo meriteresti .......!!
M.) Sarò piccolo ma le cose che vedo io.non te le sogni neppure di vederle.!!
T.)  è inutile discutere cone  te .Sei  un presuntuosetto !!    e anche antipatico!!
M.) Siamo alle solite .La tua imponenza  vuol mettermi a tacere ma non m'intimidisci...!!non intaccherai
     la mia raffinatezza,le mie capacità.Non saprai mai cosa si può nascondere in una goccia di acqua..!!
T.) Sentilo ,il sapientone !!Allora prova a vedere una galassia lontana da noi un milione di anni-luce..!!
M.) Non m'interessa !! desidero di più conoscere le cose a me vicine!!
T.) ti interessano le piccole cose...lo dico sempre agli altri.
M.) piccole cose...piccole cose...!!!le chiami piccole cose i batteri ,i virus che solo io riesco a distinguere ??
T.) non sono niente di fronte alla smisurata grandezza dell'universo...!!sono  sciocchezzuole
     direbbe qualcuno.
M.) Tu,vedi le cose lontane, più piccole di quanto non siano.!!
T.) ..e tu vedi più grandi le cose più piccole .!!
M.) C'è una bella differenza..!!
T.) solo dalle cose lontane possiamo scoprire le origini di tutto.
M.) scusami ! vorrei che mi togliessi ,mio caro Golia ,una curiosità ...!!ma quelle cose lontane
     di  che  cosa  sono fatte?
T.) sono fatte di cose piccole ma l'insieme delle stelle, delle comete, dei pianeti, del sistema solare
     non si vedrebbero  col tuo occhio..!!
M.) i microbi,le cellule,le molecole, il DNA forse si vedono con il tuo grande occhio ??
T.) Grazie a me, alla mia capacità è stato scoperto ciò che succede sul nostro sole e l'influenza
     dei suoi effetti.!!
M.) grazie alla mia ,sono state debellate molte malattie e la tua boria non sarebbe esistita.
T.) e la scoperta dei buchi neri dove la mettiamo???
M.) e lo studio avanzato del male del secolo??
T.tutto sommato, i nostri scopi sono simili..!!
M.) Già, !!proprio cosi  !!  testone..!! l'infinitamente piccolo è alla base dell'infinitamentte grande.
T.) però , dal mio punto di vista , tutto è grande .
M.)   solo il  piccolo costruisce il grande.
T.) non litighiamo ...siamo fratelli...!!
M.) meno male che l'hai capito..... ma ce ne hai messo....!
T.) non ricominciare...!!!                     
                                                                                                        c.s.

domenica 17 luglio 2011

Fantoccio.

Non è più come una volta !! I tempi sono duri..! Piazzato al centro di una grande distesa coltivata avevo una mia personalità...adesso ..niente.Mi fa rabbia vedere i passeri e le gazze che mi guardano con indifferenza ,se non con pietà, quando prima ,solo ad un fruscio di vento,al muoversi dei miei  stracci,fuggivano spaventati.
Certo a guardarmi, non c'è che da ridere .Se nessuno degli esseri viventi mi prende in seria considerazione , perchè lo dovrebbero fare gli uccelli ?? Le proporzioni sono umane; per gambe ho due manici di scopa,infilati in un pantalone con certi sguarci da permettere  di far capolino al vento; una giacca riempita
di paglia a mò di banderuola; un cappellaccio,a coprire una testa dalla  quale fuoriescono fili di rafia  come capelli.Ditemi...vestito così,dove potrei presentarmi se non per far paura!!. Qualche uccello per farmi dispetto si posa sulla mia testa e lascia il meglio del suo digerito.Sono ridicolo e mi compiango !!!Poi...
Poi a guardare certe figure in giro mi rincuoro;riesco a sentirmi meglio.Ce n'è uno che ride sempre e vuol far ridere  :stranamente mi vien da ridere quando vuol fare il serio.Un altro che somiglia a Belzebù ,pronto a parlare di azioni buone e di pace.Un altro ancora,specializzato nei giochi di prestigio ma  finisce fischiato.Ce ne sono poi tante che si spogliano e si vestono a piacimento e a godimento degli altri.Ce n'è uno
con un grosso sigaro in bocca, con il dito medio della mano sempre alzato.
Mi chiamano pagliaccio...!!!   PAGLIACCIO .........A ME  !!!....MA....!!!!!                                    c.s.

sabato 16 luglio 2011

Rimorsi

Ma dove siamo ? chiedo ad una persona che procede curvata da un carico, sicuramente pesante, che non vedo.In che posto sono finito? L'indifferenza  dei passanti ,che non mi degnano di una risposta, mi angoscia.
Poi uno si stacca dal gruppo e con voce cavernosa mi dice: -mettiti in fila ..sei in attesa della sentenza.-
Siamo in molti.Aspettiamo tutti in silenzio.Siamo costretti a passare per un buco angusto che ci introduce
 in un ampio salone.Una luce soffusa e innaturale rischiara un vistoso soppalco.Non facciamo in tempo
a ricomporci per lo sforzo di attraversare la strettoia quando una mano sicura ,con un timbro infuocato ci imprime uno sfrigolante numero sulla fronte.Tutto è indolore .Non si sente ne' freddo ne' caldo.Il marchio numerato ci mette in condizione di aspettarte il giudizio.Prende forma sul trono un inconsueta figura di donna ,dai capelli scarmigliati e dagli occhi allucinati.Una voce stridula e lamentosa esce dalla profondità della gola riempendo dei suoi effetti la caverna:  tutti condannati secondo le colpe. :Una scritta campeggia in caratteri cubitali al di sopra della figura:
VI PORTATE DIETRO LA VOSTRA MISERIA.
Una specie di nastro trasportatore ci trascina in un inghiottitoio dove taglienti lamelle girano vorticosamente riducendo in poltiglia gli sventurati che vi finiscono dentro. Una impastatrice ricompone e purifica dagli attributi che erano all'origine della colpa..Le ricomposizioni, dalle sembianze umane, sono  tutte prive di occhi e senza bocca .Sono gli occhi e la lingua la causa di ogni male- dice la donna sul trono- sono dannosi e quindi debbono essere eliminati.Anche a me tocca la stessa sorte.In tutto questo cambiamento non avverto alcun tipo di dolore Tutto si determina senza l'angoscia iniziale:L'unica cosa che non viene minimamente toccata è il mio pensiero :continuo a pensare e vedere chiara la mia sorte.Ormai senza vista e senza avere
la possibilità di parlare  con i miei vicini  sono condannato a riflettere unicamente  sulle conseguenze dei miei atti,sulla tormentosa consapevolezza del male compiuto ...chiamatelo pure..... RIMORSO.      c.s.

mercoledì 13 luglio 2011

Meditazioni.

Mi piace tanto pescare.Ho una vista acutissima.Abito i luoghi più elevati delle montagne dove nessuno facilmente può nuocere.E' proprio in questi dirupi che cresco i miei piccoli.Quando sono in volo e distendo le ali, sento di essere fortunata  e di possedere una marcia  in più rispetto agli altri.Gli invidiosi mi tacciano di superbia e orgoglio smisurato ma non ci sto a pensare troppo sopra.Certo a volare come io volo sembra di stare fuori dal mondo e dominarlo.Conosco tutti i miei vicini e sento che tutti mi odiano ma mi rispettano.
Alcuni hanno proprio paura perchè non di rado finiscono per sfamare i miei piccoli,  affamati e voraci.
A guardare i miei figli , non si direbbe  ma sarebbero  capaci ,se non facessi attenzione, di scorticarmi
la gola.A volte, litigiosi come sono, temo una loro caduta dal nido .Ai piedi dell'altura c'è sempre qualche animale pronto  a sfamarsi.Fino a quando non sapranno volare saranno fonte di mia preoccupazione..E' il momento più pericoloso e gli sforzi che debbo fare per tirarli dal nido sono stressanti.Di solito ricorro ad un pezzetto di carne tenuto fermamente tra il becco e a distanza li richiamo per snidarli.E un ottimo espediente, funziona quasi sempre.Il mio compagno mi aiuta molto in questa fatica.C'è poi uno strano bipede che si vede spesso nella valle .Non vola ma è pernicioso come una rottura di ala.Riesce a fare cose che gli altri esseri
non fanno.E' dannoso come una tempesta .Me ne sto tranquillo sulla fronda altissima di un albero e questo mostruso essere è capace di raggiungermi con il fuoco sparato da un bastone che tiene in mano..Tutti gli animali lo evitano.Quando avanza nella boscaglia si avverte un silenzio che fa paura ,un pericolo di morte.E' meglio tenersene alla larga  .Lo dico sempre ai miei piccoli :state attenti !! tenetevene  alla  larga.       C.S.

lunedì 11 luglio 2011

Senectutis adventus.

Se si dovesse parlare dell'arrivo della vecchiaia cioè del tempo in cui una serie di piccoli inconveni  prendono il sopravvento senza che uno se n'accorga si può dire senza sbagliare che tutto ciò può capitare guardandosi allo specchio.In un attimo ,di un giorno preciso, di un mese di un anno precisi si diventa vecchi.Non è questione di acciacchi,di canizie,di forze indebolite...proprio no !.Uno smarrimento riflesso, un senso di solitudine infinita,un distacco improvviso da tutte le cose, ti prendono.E' come se  la spina dell'energia vitale  si staccasse,come se il tempo si fosse fermato ed avesse deciso l'annullamento.Allora ci si può voltare all'indietro alla ricerca della salvezza delle sequenze, simili a lampi, di una esistenza.Ci si può accorgere di non essere mai vissuto se non in brevi flasc.Il futuro non ti aspetta più.Il passato scomparso.Allora e solo allora si deve aprire la finestra e respirare a pieni polmoni l'aria che ancora spetta.Solo in quell'attinmo ci si può considerare visibili,reali ,esistenti.Nessun capriccio,nessun desiderio di cambiare le cose.Il dopo lo si può aspettare senza ansia .Fermarsi.Le rughe,la fragilità delle ossa,la debolezza fisica,i reumatismi,il calo della vista e dell'udito non avrebbero  di che gioire  se non di  vivere lo spazio e il tempo di un momento.   c.s.

domenica 10 luglio 2011

Le stagioni.

Plutone,tenebroso dio degli inferi,invaghitosi della bellissima  Proserpina ,la rapisce portandola nel mondo delle tenebre .La madre della giovane ,Cerere, dea dell'agricoltura ,disperata e sconsolata per la scomparsa della figlia,si dispera ,piange così a lungo che i frutti e le messi non arrivano più a maturazione costringendo
gli esseri viventi  alla fame.L'evento è talmente grave da costringere Giove, il padre degli Dei  ad intervenire.
Chiama Plutone e Cerere sull'Olimpo . Comanda che si accordino.Si pattuisce che Proserpina debba stare sei mesi con il marito(Plutone nel frattempo se l'era sposata) e sei mesi con la madre.
Le conseguenze di questo patto cambiano la vita  sulla Terra.
Si  alternano, d'allora in poi , periodi buoni a periodi brutti ,secondo il benessere o il malumore di Cerere.
Il fascino di questo mito sulle origini delle STAGIONI  è straordinario. Questo racconto,  mantiene tuttora la sua freschezza da apparire reale.
Come potevano nascere diversamente le stagioni se non come nel mito??
C'è senza dubbio un richiamo all'Eden dei libri sacri,quando tutto, meravigliosamente bello sulla Terra ,
per colpa di qualcuno cambiò.
Quando Cerere non ha con sè Proserpina ,tutto è pervaso da un sentimento di dolore.Tutta la Terra è cupa . L'uomo s'immedesima talmente in questo mutamento da star male.La sofferenza non è solo fisica (i dolori del corpo)ma anche mentale. La malinconia ,lo sconforto,l'umore sono come il tempo che è triste  perchè Cerere piange.
Poi, le cose cambiano.Il ritorno di Proserpina che abbraccia la madre, produce dei meravigliosi rinnovamenti in natura.Tutto si risveglia;tutto sembra tornare a vivere.Ci si spoglia del malumore. Ci si dimentica delle malattie.Ritorna la speranza .Tutti pronti a sentirsi bene,ad amare,a respirare a pieni polmoni la gioia
che ci circonda.  Osservare   un fiore nel massimo del suo splendore ci fa sentire bene. Cerere è felice e rende felici gli uomini, le piante, gli animali .
Plutone,   privato della presenza di Proserpina  scatena la sua rabbia,(causando terremoti  ???).       c.s.

martedì 5 luglio 2011

Le pecore sacre de"Le piane".

Ulisse, multiforme ingegno creato da Omero,durante il suo viaggio di ritorno in patria sbarca con i compagni affamati nell'isola  di Calipso.Uccidono, inconsapevoli, i tori che pascolano liberi e senza controllo,sacri alla divinità.Le conseguenze non furono da poco: la divinità offesa, si vendicò,ritardando per anni ,il ritorno a casa dell'eroe.
In una località della nobile e bellissima regione Calabria,non in India,pascolano e sporcano liberamente delle mucche, proprietà di alcune famiglie criminali.Nessuno del posto si sogna di toccare gli animali che sconfinano ovunque o denunciare  alle autorità locali.A qualcuno che ha provato, di nascosto ,maltrattare le bestie non ha fatto in tempo a pentirsene : di lui non si è saputo più nulla.
In un altro paese del Molise ,un gregge di pecore scorazza per i terreni e per le strade dove tante persone vanno a fare footing.I malcapitati sono costretti a correre a zig-zag per evitare i numerosi  escrementi lasciati dalle pecore.Tutti sanno a chi appartiene il gregge ma nessuno si lamenta.Sono sacre .
Forse sono nate così le religioni.                                                                s.c.

domenica 3 luglio 2011

Del di più,dell'eccesso.del superfluo.

Sono confuso,perplesso.Il bombardamento della massificazione globale mi stordisce in ogni suo aspetto.Non riesco più a fare distinzioni,a ragionare.Certe situazioni mi ricordano gli ingredienti che mia zia metteva in una minestra di campagna.C'era di tutto, eccetto la pasta (pochissima.In verità allora scarseggiava).Una brodaglia di base che riempiva lo stomaco.(I colori abbondanti;i sapori ambigui;gli odori di cavoli prevalenti se non preminenti.Oggi qualsiasi lettura o programma televisivo è sopraffatto ,annegato dalla pubblicità.Qualche buon articolo,intercalato tra gli spot,  annulla la concentrazione della lettura.Paradossalmente, la quantità enorme dei contorni nasconde la bellezza del corpo che li contiene.Eccovi un esempio tratto dalla copertina del  settimanale  D  supplemento al quotidiano "La repubblica "anno 16 n.748  del 25-6-20011.
La bellezza negata , in nome degli i interessi del  mercato, cosi' vestita:
un paio di guanti di pelle, color avorio, con tanti tagli trasversali.  Le  falangi delle dita delle mani scoperte oltre il metacarpo.Un anello di metallo bianco, piuttosto vistoso, portato al mignolo sopra il guanto,con una pietra incastonata turchese.Un orologio al polso dalla cassa rotonda e i numeri grandi, supportato da un cinturino di argento lavorato.Sempre al polso quasi a farsi strada e in lotta con  l'orologio,un enorme bracciale, ornato da tanti cuoricini di metallocon turchesi incastonati.Un pullover a larghe maglie fluttuante sulla pelle .Una serie di cordami intrecciati ,di iuta ,piuttosto robusti,  attorno al collo.Un'altra serie di collanine, multicolore ,che scendono sul petto a sopporare un pesante ciondolo.Un grande tovagliolo fatto di strisce di cuoio nero a mo' di bavaglino.Una borsa a tracolla .sempre di cuoio lavorato, con stringhe a pendere.Un gran foulard ,a coprire buona parte di una spalla .Un pantaloncino corto di un tessuto rigido con sovrapposti tanti ornamenti ,luccicanti ,di forma rotonda.Un paio di stivali fatti di fibre vegetali intrecciate, a coprire le gambe fin quasi all'estremità inferiori del calzoncino.
Povera ragazza !! così addobbata, mi ricorda quella pasta  che mancava nella minestra,.preparata da mia zia.!!!                                            s.c.

venerdì 1 luglio 2011

i sondaggi.

Noi Italiani come  popolo siamo diversi dagli altri.Non abbiamo il dono della tolleranza ,dell'indulgenza.Tutti d'accordo nella controversia ,nella discordanza.L'imbarbarimento della politica ha portato le persone
a schierarsi, in modo accanito e duro, da una parte o dall'altra dello steccato senza speranza di vedute risolutive e comuni .Non è colpa di qualcuno è colpa di tutti.Il radicamento delle posizioni politiche di ognuno porta allo scontro verbale delle parti.Il linguaggio aggressivo non è solo nelle parole ,è dentro di noi ,nella violenza che ci distingue e non ci lascia possibilità di iintesa.La contraddizione di questo contrasto vive nei sondaggi..Se si fa un sondaggio e si chiede all'uomo della strada:  chi paga le conseguenze della violenza
 in un paese,tutti ammettono i cittadini.Se agli stessi si chiede:  siete disposti a cedere qualcosa pur di evitare la violenza, allora viene fuori la nostra impareggiabile incoerenza.Mai abbiamo avuto nella Storia intenti comuni neppure nei momenti più difficili.Le scelte più importanti hanno sempre diviso la popolazione.L'unità degli Italiani ancora non c'è.Un nord storicamente ed economicamente protagonista  ha sempre mal sopportato un sud indifferente conducendolo  per mano allo svolgersi degli eventi storici.
Come smontare una cultura così radicata ? in concreto  il fosso che stiamo scavando si fa
più profondo  .Qualcuno ha giustamente detto "il muro di Berlino" tra i popoli non è mai caduto.Non si esce dal pantano .Ma ...secondo i sondaggi non vogliamo tutti la pace? L'umiltà dei pensieri ,la ragionevolezza dei comportamenti non ci appartengono.La presunzione ,l'arroganza invece riempiono l'animo e ci guidano nello scontro e nel dissenso.Tu hai torto ..io ho ragione.La strada da fare insieme trova subito l'occasione per dividerci .Siamo bravissimi nella divergenza ,nel trovare soluzioni alternative  alla soluzione comune.Vogliamo la guerra dicendo che ci piace la pace.Non per nulla siamo il popolo con il più alto numero di avvocati.    s.c.