Post più popolari

lunedì 27 maggio 2013

Pillole per l'anima.


Se una lacrima riga il tuo volto,
guarda le stelle quando cadono;

Se sei piegato su una sedia a rotelle,
guarda gli uccelli che volano;

Se perduto sei nel tuo senno,
rifugiati nell'amore che ti danno;

Se l'azzurro del cielo è tra le sbarre,
metti le ali al sogno che ti corre;

Se voce non hai per farti udire,
grida più forte qualcuno  pùò sentire;

Se cadi in basso e par che tocchi il fondo,
regola è  risalire in questo mondo;

Se ti manca la gioia in quel che fai,
provati a rimetterla in quel che dai;

Se guardi il mare non dir che ti appartenga,
la goccia ti disseta se vai alla fonte;

Se inerzia ti prende,
 imita saetta
che dal suo arco scocca,
spinta dall' arco dentro  sua tacca.

Se sei solo non aspettar la sera,
c'è semprein attesa anima sincera:
Se ira ti vince ,
Puoi esser  un cane
libero da catene?

Se  dolore ti vince,
 non gridar alla malasorte
il dolore svelena l'organismo
più che morte.

Se scrivi perchè l' animo ti rugge,
che scrivi a far se nessun ti legge.     c.s.

domenica 19 maggio 2013

Vi presento Sal ovvero autoritratto.

Vi presento Sal !
E' incolore,insapore,inodore.
Vi chiederete chi possa essere e se possa esistere una persona così fatta.
Certo che esiste è Sal,mio marito.
Finite quelle sfumature di portamento che lo rendevano unico ai miei occhi, attenuate quelle smorfie del suo viso che mi piacevano tanto, allentati i movimenti aggressivi del suo corpo: adesso è opaco.
Il colore insieme al calore delle sue parole hanno perduto quella intonazione ,quella efficacia che facevano sussultare il mio cuore nella voglia continua di ammirarlo e nel contempo di stupirmi:
ora è sbiadito.L'intensità dei suoi chiaroscuri interiori faceva di lui un personaggio interessante e imprevedibile.La veemenza delle discussioni politiche, delle argomentazioni sociali lo rendeva rosso come un papavero in piena fioritura:adesso è bianco ,di quel colore smorto dei fiori sulle tombe.Condivide perfino i governi di larga intesa ,la pacificazione dei rossi coi neri.
Mi faceva vedere le stelle adesso mi fa navigare nel mare della tranquillità.
E' scialbo ,indigesto come una mela cotogno.Sa di bruciato dimenticato sul fornello.
La sua verve si è mutata in una verza rancida.Tutto ciò che era amabile ora è insulso.
Tutto il sapore del suo essere è diventato insipido.
Non percepisco più l'odore della sua pelle :sempre più spesso cerca di mistificare i suoi effluvi
con fragranze di supermercato .I profumi che usa sono semplicemente disgustosi :mandano in aria certe molecole che atterriscono le terminazioni olfattive .
Allora ,vi chiederete, non c'è proprio niente da tenere ?sì,vi rispondo, me lo tengo eccome,
 è la persona  che amo . Non è colpa sua se è mio marito.  c.s.

mercoledì 15 maggio 2013

Cactus

Cactus
Tempeste di sabbia, sole rovente, robuste spine, serpenti a sonagli, aridi cespugli sono i miei compagni di vita.E' la sabbia che mi dà più fastidio ,capace di scorticarmi vivo quando il vento si diverte a portarla in giro e sbattermela in faccia.
Le spine,lo sapete tutti,servono a difendermi da certi morsi di curiosi animali a quattro zampe che si trovano
a passare dalle mie parti.Debbo ammettere che i serpenti sono quelli che mi danno meno pensiero
si arrotolano ai miei piedi senza nulla chiedere e nulla dare e poi il suono dei loro  sonagli, in questi posti silenziosi, non dispiace.Non capisco perchè siano tanto odiati..!! punti di vista!! C'è il sole.Con esso non c'è da scherzare .Quando si alza, sa essere insopportabile ,capace di arrostire.E' per questo motivo che non porto foglie.Nessuno si cura della mia forma : dicono che qualcuno si sia divertito a mettermi in croce.
A tutti posso dire che la mia vita non è facile,che non mi disseto alla fonte che mi sono estranee la freschezza e l'ombra.Soffro di solitudine.Ci sono qua e là altri fratelli ma ,come vedete, ci teniamo  a debita distanza.
In effetti non hanno nulla che io non ho.Sono compagni di ventura.Debbo confessarvi che la mia natura, nonostante questo arido aspetto,è tenera e morbida ma me la tengo dentro.Sono un po' diffidente specialmente difronte ad un bipede che di tanto in tanto si avvicina e persino mi fotografa.Ditemi quello che volete ma quello strano essere mi dà da pensare Dice di me che sono curioso che ho le corna.Dovrebbe guardarsi allo specchio!! con quelle strane protuberanze in viso  farebbe venire il mal di stomaco perfino
al mio vicino di casa : il crotalo.Per quanto riguarda le corna, ne vado fiero . Dicono anch'essi
di possederle  ma io non le vedo.Dovete poi ammettere che faccio uno dei più bei fiori del deserto : lascia a becco aperto anche gli uccelli.Cosa produce quel presuntuoso ?...solo guai.Tutto sommato mi piace viveere lontano da lui..                             c.s.

lunedì 13 maggio 2013

Più che carco d'infamia si mostra a dito.

La casa era là con le sue pietre nude e scurite dal tempo, in mezzo ad un bosco di querce ma non era una vera casa piuttosto  un rudere .Abbandonata da tempo dai vecchi proprietari era stata rimediata dai nuovi inquilini alla meno peggio.Dormivano come bestie tutti in una sola stanza attigua ad una cucina annerita dal fumo e fatiscente.
La strada per arrivarci era impraticabile specialmente d'inverno.L'acqua usata era quella stagnante di un pozzo vicino. Non si sa come, ma era nato in quella casa Nicolino.Dormiva nella stessa stanza  insieme a due fratelli ed una sorella  con i. genitori.
All'improvviso lla tragedia :  Nicolino spara al padre e sfigura al viso la mdre, per sbaglio si dice, mentre maneggia un  fucile da caccia.
Nonostante tutte le perizie e le investigazioni giudiziarie non ci furono conseguenze penali
per Nicolino perchè minorenne.
Nicolino è diventato grande e quando attraversa la piazza viene indicato a dito come probabile assassino.
La croce che  si porta dietro è pesante.Nessuno si fida di lui.Alla ricerca di una compagna
per la vita si è visto sempre rifiutato a causa di un passato oscuro e poco raccomandabile.
La storia dei fatti che, appena sussurrata, cammina sotto sotto su Nicolino, è un'altra.La sorella sottoposta ad un  incestuoso rapporto dal padre viene scoperta dalla madre .In una scena di tragedia greca il fratello maggiore uccide il padre e per errore sfigura la madre mentre il padre si dibatte a terra in una pozza di sangue.Da quel mmomento ha  inizio il calvario di Nicolino. Il peso che si porta addosso l'ha costretto ad una vita di isolamento mandandolo   incontro ad una forte depressione.Dice di dormire poco la notte e vedere in sogno dei carabinieri che lo inseguono per ammanettarlo ma lui scappa  gridando :
non sono stato io,
non sono stato io ..!!! svegliandosi in un bagno di sudore.                                         c .s.

domenica 12 maggio 2013

"Indovina chi arriva a casa."

Guidata senza fretta, la macchna avanzava lungo il viale alberato in un gioco di luci e di ombre.Collie attraverso il finestrino, con un ampio respiro, si godeva la vista dei luoghi conosciuti e tanto cari ma da molto tempo abbandonati.Tutto quel mondo, in una danza di benvenuto, le girava attorno : la fontana in pietra che portava ancora l'acqua a dissetare i passanti; Sulla collina, i cavalli dal pelo lucido erano quasi del tutto indifferenti al suo passaggio ma non fino al punto di non alzare, sia pure per breve tempo, la testa.
La casa che l'aspettava era tanto grande da distinguersi in lontananza .
Collie pensava alla madre che sicuramente teneva la cameretta in mansarda, dove era cresciuta, in ordine..
Era sicura che la sua finestra sotto l'angolo  del tetto portava ancora le candide tendìne, ricamate a mano,
a nascondere la sua intimità.Era da quella finestra ,in passato, a dominare con lo sguardo la vita attorno
alla casa : il giardiniere indaffarato a curare la siepe; i contadini, come formiche,a svolgere le loro mansioni sotto l'occhio severo e vigile del padre ; Quello stesso padre che l'aveva promessa come futura sposa
ad un giovane che cresceva in un'altra ricca famiglia non molto lontano dalla loro.
 Da una di quelle finestre di casa il padre aveva visto una scena che non avrebbe  mai voluto vedere :
 la figlia , di notte ,di nascosto, andare a finire tra le braccia di un'ombra scura e sconosciuta.
Da allora molte cose erano cambiate .Era stata rinchiusa senza nessuna spiegazione in un collegio di città
senza più legame con i genitori se non quello di avere le rette pagate.
Quante cose da dimenticare !! e quante nuove da accettare !!
Accanto a lei sulla macchina c'era Erik suo figlio ,un ragazzotto riccioluto di dieci anni addormentato dagli  scossoni della macchina in movimento..
Collie se lo guardava come se fosse per la prima volta quando in clinica le avevano messo tra le braccia
 un piccolo coso nero nero, pieno di capelli che piangeva.Sarebbero i suoi genitori stati contenti di accoglierlo? c.s.

giovedì 2 maggio 2013

di Elena di Troia o del marital letto abbandonando.

Se c'è un esempio, nella Storia, di infedeltà coniugale quello di Elena di Troia è insuperabile.
La bellezza di questa donna, raccontata nell'Iliade da Omero, lascia senza fiato.Moglie di re, madre di bella figlia ,ricchezze  a circondarla  ,eppure....  non  sufficienti a renderla felice .Un tarlo rodeva dentro
al punto di cader tra le braccia di un  altrettanto bellissimo giovane ( Paride), oltretutto mentr'era suo ospite ,
che le aveva fatto perdere il sonno insieme al senno.Vinta d'amore , con lui fugge, causando
una lunghissima guerra e tanti lutti.
Passati dieci anni , pur sempre bella, osservando dagli spalti della città  lo strazio delle lotte e nel vedersi causa di tanta sciagura ,si condsidera indegna  e nell'amaro rimpianto  si ricorda  giovinetta
quando da virgineo pudor pressata alquanto,per la primiera volta, vergin, il passo aprì alle cedente voglia,
di conoscer l'altro, le gambe abbandonando e il corpo tutto.L'intesa non fu lunga.Dolore misto a piacere fu la conquista ,tremore del corpo per lo sconquasso.Inciso a fuoco fu nella mente l'aver goduto tanto .
D'allor l'aver lasciato la porta aperta, dopo il consorte, ad ospiti graditi fu sua sciagura e sugli spalti  si ritrova cagna sfacciata

Non so fino a che punto la storia di Elena sia inventata .oggi ,i  tradimenti sono
all'ordine del giorno e le infedeltà coniugali non si contano più.

Conquistata Troia ,i Greci tornarono alle loro case .Molte donne troiane finirono schiave .Elena fu trovata a letto con  Deifobo a cui si era unita dopo la morte di Paride ma non venne uccisa da Menelao(suo marito ), sia pur sdegnato contro l' infedele donna,  l'incanto della di lei bellezza gli fece cadere l'arma di mano.
La perdonò e la condusse seco.
C'era proprio bisogno del sacrificio e della morte di tantissime persone
 per il perdono di una fedifrega.??
Dimenicavo che si tratta di un racconto e che la fantasia.....!!! no,ripensandoci ,è la realtà che supera la fantasia.
 Storia di ieri ,di oggi e forse di sempre fino a quando squarciato il petto, rotto è l'affanno.                 c.s.

mercoledì 1 maggio 2013

Katarsi

Tra le mani l'Iliade  di Omero.Pagine ingiallite, piccoli segni di penna qua e là  ,semplici sottolineature
 muovono i fantasmi del mio essere,con battiti d'ali.
Tutto è nell'insieme fragile, pronto a rompersi come finissimi cristalli urtati nella loro meravigliosa essenza:
i miei compagni di banco; i miei docenti (quale percorso ha riservato il fato?), l'aleggiare degli avvenimenti raccontati dal libro( i soli capaci  in illo tempore di prendermicompletamente); la tragicità degli eroi.Tutto sale dalle pagine come fumi di un camino:ecco Ettore ,l'eroe  da me più amato, condannato crudelmente
dal destino a pagare colpe che non aveva.
Alla sua morte  mai rassegnatomi,.L'ululato ancora nelle orecchie di Ecuba ,i gemiti del padre Priamo ,spettatori della tragica fine dell'amato congiunto, trascinato nella polvere dal carro di Achille assetato di vendetta .La visione di andromaca che alla vista dello scempio si scioglie la chioma come per dare vita  ,senza più freno, allo spasimo del dolore.La coralità tragica di quelli che assistono da sopra
le mura della città ai segni permonitori della loro imminente fine.
Non è cambiato nulla.Il dolore ancora invade gli animi ;L'odio ancora alberga nei cuori ;la guerra dissemina ancora lutti tra i popoli;l'arroganza degli uomini la fa ancora da padrone.
Non vedo più eroi;non vedo più coraggio e altruismo.Il mio Ettore è morto per sempre .Non abbiamo imparato nulla neppure dalla poesia.La catarsi ci è estranea.     c.s