Un'ora all'alba.
Quando se ne parla, il brivido immediato è della sofferenza ,della disperazione e della sopportazione. Sono gli ospedali ,le carceri ,le comunità dei tossicodipendenti, le case degli anziani,le case di malati terminali o di portatori gravi di handicap e tanti altri posti di cui non conosciamo l'esistenza.Pensare alla notte di questi luoghi non è come pensare alla vita di in albergo.Deve succedere a te, per capire le ore degli altri,
quando, per esempio, non ti senti bene .Succedono le cose più strane Conosci i limiti a cui ti sottopone una sofferenza .Il corpo e la mente mettono in opera gli adattamenti più impensabili del momento.
Lo scorrere del tempo ti segna e ti fa pensare agli altri.mentre tutto ciò che scorre sotto gli occhi
perde i suoi connotati.Navighi nell'oscurità.
Aspettiamo che passi e non passa mai.Si accende la luce per saper e a che punto stiamo del guado .
.la sorpresa è sempre là pronta a deluderti Avremmo voluto che il tempo fosse trascorso più velocemente
per ridurre la sofferenza .Viviamo insomma in un'altra dimensione.Non siamo più noi stessi come se ci fossimo trasferiti in altri luoghi di altri tempi ma a noi familiari.Poi c'è il cervello :il vero protagonista di quello che ti capita.Che cosa non ti fa vedere e pensare !! Paure mai sopite che vengono in sequenzadeformate; desideri sconvolgenti e passioni mai sopite;sessualità nascoste;contraddizioni del tuo essere.Come in un lucido film costruisci enigmi, evidenzi contraddizioni del tuo essere,sgretoli certezze,passi in rassegna disegni e ragionamenti che non sono di questo mondo.C'è un altro essere in noi che si manifesta nella sua diabolica
fattezza mentre il primo, per paura e disorientato, va con gli occhi alla ricerca dell'orologio del tempo
e ti accorgi che tutto è fermo mentre regina regna l'insonnia.Allora pensi a tutti quelli che si muovono nel buio della notte che nel "duol ti son compagni".Piegato, scegli lo spazio adatto a contenerti e là ti rifugi in attesa ..in attesa che tutto abbia fine.Un male oscuro ti prende ,ti avvince ,ti avvolge,ti sottomette. Guardi l'orologio, manca sempre qualcosa all'alba.
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domenica 24 febbraio 2013
domenica 3 febbraio 2013
Montecassino:i morti non mentono.
Se qualcuno desiderasse sentire la voce dei morti dovrebbe fare una visita al cimitero dei Polacchi a Montecassino FR, luogo di giovani vite stroncate durante la seconda guerra mondiale.D'estate,
una giornata qualunque ,una visita per caso al monastero .Al cimitero si accede superando un cancello che
ti introduce in un lungo viale, in mezzo al bosco.Cammini nel silenzio .La sensazione è che non sei solo.Oltre al cri -cri dei grilli avverti qualcosa di impalpabile,di assolutamente vicino che ti fa sudare freddo.Avverti la presenza di tante anime ,le grida disperate dei corpi dilaniati che ti chiedono aiuto ma che tu non puoi dare perchè il tutto è solo nella mente.Sono tutti giovanissimi .Vorresti parlare con loro; chiedere se i vivi sono diversi dai morti .Dove sono i loro parenti, per poterli andare a trovare e confortarli per il tempo atteso.Assicurarli del riposo e della pace dei figli anche se non è così .In effetti non li sento affatto tranquilli : vagano irrequieti; tormentati dalla caduta delle illusioni di una vita non vissuta,di gioie mancate,di amore non dato, di inutile impegno soffocato dal sangue versato..Si agitano,si accalcano,si aggrovigliano attorno a me, avverto quasi il loro fiato ,sento la disperazione nei loro comportamenti.Poi all'improvviso vedo uno che si stacca dalla folla, giovanissimo ,dal viso triste, ancora in divisa sporca di sangue che con passo lento e misurato,mi viene incontro.Tu che sei vivo -mi dice - porta questo messaggio ai miei tanto lontani che aspettano ancora che io ritorni.Dì loro di non disperare perchè quando arriverà il loro momento li andrò
a consolare nelle loro tombe.Sento la mia testa abbassarsi in un convinto consenso.Ma io sono vivo? c.s.
una giornata qualunque ,una visita per caso al monastero .Al cimitero si accede superando un cancello che
ti introduce in un lungo viale, in mezzo al bosco.Cammini nel silenzio .La sensazione è che non sei solo.Oltre al cri -cri dei grilli avverti qualcosa di impalpabile,di assolutamente vicino che ti fa sudare freddo.Avverti la presenza di tante anime ,le grida disperate dei corpi dilaniati che ti chiedono aiuto ma che tu non puoi dare perchè il tutto è solo nella mente.Sono tutti giovanissimi .Vorresti parlare con loro; chiedere se i vivi sono diversi dai morti .Dove sono i loro parenti, per poterli andare a trovare e confortarli per il tempo atteso.Assicurarli del riposo e della pace dei figli anche se non è così .In effetti non li sento affatto tranquilli : vagano irrequieti; tormentati dalla caduta delle illusioni di una vita non vissuta,di gioie mancate,di amore non dato, di inutile impegno soffocato dal sangue versato..Si agitano,si accalcano,si aggrovigliano attorno a me, avverto quasi il loro fiato ,sento la disperazione nei loro comportamenti.Poi all'improvviso vedo uno che si stacca dalla folla, giovanissimo ,dal viso triste, ancora in divisa sporca di sangue che con passo lento e misurato,mi viene incontro.Tu che sei vivo -mi dice - porta questo messaggio ai miei tanto lontani che aspettano ancora che io ritorni.Dì loro di non disperare perchè quando arriverà il loro momento li andrò
a consolare nelle loro tombe.Sento la mia testa abbassarsi in un convinto consenso.Ma io sono vivo? c.s.
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