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lunedì 30 maggio 2011

RISVEGLIO.

Formiche in movimento.Escono all'aperto.Lasciano il posto dove c'è tanta luce oscurata dalle tenebre dell'abbandono.Si avverte l'impeto.Sono anonimi.Nati per caso. Con tanta ansia in corpo ,determinati ad esistere, a poter contare. Negli occhi lo smarrimento. Contenti di ritrovarsi vivi.La rotta ormai è segnata.Si muovono sui loro corpi che giacciono in fondo al mare o ai bordi di qualche autostrada senza un segno che li distingua.La loro insistenza è vincente.L'acqua che spinge è forza di fame, di sete, di giustizia.Invadono perchè si muovono. Nessuno è padrone sulla Terra.Nulla ci appartiene.Alziamo  barriere  che cedono alla spinta.Siamo come di fronte all'incontro improvviso con una bestia feroce...cosa fare? forse è il momento di versare qualche lacrima ma non da coccodrillo.

martedì 3 maggio 2011

Il tradimento del pallone.

La campagna si svelava alla primavera in tutto il suo splendore rigenerativo  che solo questa stagione sa dare agli esseri viventi..Seduto sul suo letto di ospedale,Luca pensava ai giorni che l'avevano visto protagonista nell'allenamento di una squadra di calcio della sua città.Il pallone era stato sempre la sua passione .I ragazzi si allenavno e ascoltavano volentieri i suoi suggerimenti.Tutto sommato aveva messo su, una buona squadra di calcio e i risultati erano venuti.La squadra era passata in serie B.Quel giorno senza avvertire ritornò a casa
e la sorpresa, purtroppo sgradita ,si presentò ai suoi occhi increduli: a  letto, con la  moglie, un suo amico.Il sangue agli occhi; la rabbia non contenuta fecero il resto .Maledetta quella pistola che teneva in casa per sicurezza .Due colpi secchi alla moglie e due all'amante.Poi la confusione mentale .i ricordi a metà;i carabinieri che lo portavano in manette.Passata la furia, Luca si vide crollare il mondo addosso.E' vero ,da un pò di tempo il rapporto con la moglie si era inasprito ma mai avrebbe pensato all'amico di casa che se la spassasse con la moglie in sua assenza.C'è da dire che il calcio l'aveva completamente assorbito trascurando non poco la moglie.Si lamento' della sua cattiva stella ma ormai il peggio era accaduto .I ragazzi della squadra gli furono vicino. Purtrppo poter mitigare i rigori della prigione era impossibile.Gli mancava l'aria respirata a pieni polmoni, la corsa all'aperto nel suo campo di calcio.Si ammalò seriamente.Cominciò il calvario di passare di ospedale in ospedale con tutte le procedure che il suo stato di detenzione richiedeva.Continuare...ma !!Il coraggio di farla finita gli mancava.Abbandonarsi..non lottare.. !!la malattia  avrebbe fatto il suo inesorabile corso..

lunedì 2 maggio 2011

anch'io cerco la" Titina."

Non so cosa cercasse in una delle sue canzoni popolari la simpatica e brava Gabriella Ferri .Anch'io la cerco.Non so cosa sia ma la cerco da tempo e...non la trovo.E' come qualcosa di cui avverto
la presenza,che sicuramente esiste ma sfugge a qualsiasi logica comprensione.E' un fantasma? e? una chimera ? è un sogno ?è un segno della nostra esistenza ? non so! Dopo un lungo respiro  me la sento addosso.E' una tentazione:  mi stimola,mi spinge,mi soffia,mi sconcerta.Di sicuro è qualcosa di irrangiungibile perchè quando si crede di esserle vicino, come nel supplizio di Tantalo,svanisce.Avere sete,avere l'acqua alla  portata ,provare a bere e vederla sfuggire  lascia dentro un vuoto incredibile ,un atroce senso di impotenza e nella gola l'arsura.la "Titina" è capace di alimentare lo smarrimento che ognuno si  porta dietro.Somiglia molto a quel foscoliano "sempre fuggendo"che ti lascia peregrino,spoglio ,inerme.Nonostante abbia "sette paia di scarpe consumate"resta difficile  incontrarla.I piedi sono stanchi;la vista non mette più bene a fuoco.Si naviga in mare aperto.Forse "quello che cercai mattina e sera sta proprio lì ", nella illusione;  i "all'apparir del vero" ogni cosa sfuma.Si vive forse solo nella nostra mente.Sulla lapide :cercava la "Titina".