La madre piange ancora i figli morti in guerra e attacca ancora alle sue poppe quelli da allevare;alcune in verità affermano che si sciupino( sono proprio quelle che non hanno latte).E' il latte della madre che fa crescere forte e vigoroso il bimbo.
Nel teatro della vita le marionette si muovono sempre più in fretta ,con gesti da far apparire normalissimi quelli che il senno l'hanno perduto da tempo..
in compenso le chiese accolgono ancora nel silenzio dei loro angoli la preghiera accorata dei fedeli mentre
il fumo delle candele accese riscalda i voti.
Fuori, il piede ricalca le orme della speranza seguendo le ore che l'orologio della torre batte ancora pietoso.. la quercia ripara gli uccelli e li nasconde alla vista mentre la sua frescura dà sollievo al viandante.
La paura bussa ancora alle porte e muove il malvagio che ha perduto il filo di Arianna .
La prua delle navi traccia ancora il solco sulle acque che si chiudono a poppa spumeggianti come la porta che si chiude alle spalle per lasciare agli altri l'accaduto.
Le api operose e padrone dell'aria non rinunciano ai loro volteggi senza dimenticarsi del miele.
Gli adolescenti si struggono ancora per amore senza sapere che, maturi, si struggeranno per odio. s.c.
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giovedì 28 giugno 2012
mercoledì 27 giugno 2012
nulla di troppo
Non dirò niente di nuovo,ma cosa c'è di nuovo sotto il sole?
Niente potrebbe darci meglio la misura del comune vivere se si osservasse la regola del nulla di troppo.Nulla fa più male del troppo;a limite ,fa meno danno, il poco .Il troppo e il poco ragionano così :se c'è, prendere; se non c'è, mantieniti.Ora si capisce che tutto sta nella regola che ognuno è capace di darsi.Volersi bene, per esempio, non significa mangiare a più non posso L'aumento del peso corpo (obesità) è una delle peggiori calamità del nostro tempo.Il motore del nostro corpo(cuore) a causa del peso in più, subisce danni irreparabili e tornare indietro (eliminare i grassi), non è facile.Per non parlare delle cose che non si possono più fare.correre ,saltare ,ballare ,allacciarsi le scarpe.In più ,agli occhi degli altri sei un diverso.non hai diritto all'amore come tanti perchè lontano del canone del bello,dal sessualmente dotato.Dall'altra parte si finisce con un problema ancora più grave: la psiconevrosi che comporta il rifiuto assoluto del cibo fino all'inedia.
Tutto porta male dunque se votato all'eccesso.Il ricco ,l'avaro sono figli di questa stortura .Non si è mai visto
un ricco, sereno ,contento del proprio stato E' perseguitato dalla nevrosi di fare sempre di più,di essere superiore agli altri nella manipolazione dell'avere e del possedere a qualsiasi costo.Ha sempre una scala
da salire che lo porterà all'infelicità.Il lusso 'l'onnipotenza sono le sue mete preferite.Anche
l'avaro,col suo eccessivo e smodato modo desiderio di accumulare denaro,è dannato come il ricco.Vive per il denaro, con l'abito mentale della grettezza,dell'aridità dell'animo e dell'egoismo.(Mazzarò,novella "la roba" di Verga ).Anche amare troppo ,può essere dannoso.In un film,una giovane era talmente innamorata del suo
giovane che per paura di perderlo arriva al punto di accecarlo per non fargli guardare le altre e per poterlo accudire e conservarlo per sempre.Anche l'amore esagerato verso Dio (non è una bestemmia)
può portare al fanatismo, alla bigotteria con comportamenti radicali e intolleranti.
La piccola zona di virtù (in verità alquanto limitata)è tra questi estremi.Mantenersi in equilibrio è vita da funambolo.In compenso si può diventare buoni ,onesti,sinceri.Tutte le altre forme, al di fuori di questo ristretto ambito, sono deviazioni.Del resto la vita non è un fiume ma un torrente sempre in piena e a navigarci dentro non è facile. s.c.
Niente potrebbe darci meglio la misura del comune vivere se si osservasse la regola del nulla di troppo.Nulla fa più male del troppo;a limite ,fa meno danno, il poco .Il troppo e il poco ragionano così :se c'è, prendere; se non c'è, mantieniti.Ora si capisce che tutto sta nella regola che ognuno è capace di darsi.Volersi bene, per esempio, non significa mangiare a più non posso L'aumento del peso corpo (obesità) è una delle peggiori calamità del nostro tempo.Il motore del nostro corpo(cuore) a causa del peso in più, subisce danni irreparabili e tornare indietro (eliminare i grassi), non è facile.Per non parlare delle cose che non si possono più fare.correre ,saltare ,ballare ,allacciarsi le scarpe.In più ,agli occhi degli altri sei un diverso.non hai diritto all'amore come tanti perchè lontano del canone del bello,dal sessualmente dotato.Dall'altra parte si finisce con un problema ancora più grave: la psiconevrosi che comporta il rifiuto assoluto del cibo fino all'inedia.
Tutto porta male dunque se votato all'eccesso.Il ricco ,l'avaro sono figli di questa stortura .Non si è mai visto
un ricco, sereno ,contento del proprio stato E' perseguitato dalla nevrosi di fare sempre di più,di essere superiore agli altri nella manipolazione dell'avere e del possedere a qualsiasi costo.Ha sempre una scala
da salire che lo porterà all'infelicità.Il lusso 'l'onnipotenza sono le sue mete preferite.Anche
l'avaro,col suo eccessivo e smodato modo desiderio di accumulare denaro,è dannato come il ricco.Vive per il denaro, con l'abito mentale della grettezza,dell'aridità dell'animo e dell'egoismo.(Mazzarò,novella "la roba" di Verga ).Anche amare troppo ,può essere dannoso.In un film,una giovane era talmente innamorata del suo
giovane che per paura di perderlo arriva al punto di accecarlo per non fargli guardare le altre e per poterlo accudire e conservarlo per sempre.Anche l'amore esagerato verso Dio (non è una bestemmia)
può portare al fanatismo, alla bigotteria con comportamenti radicali e intolleranti.
La piccola zona di virtù (in verità alquanto limitata)è tra questi estremi.Mantenersi in equilibrio è vita da funambolo.In compenso si può diventare buoni ,onesti,sinceri.Tutte le altre forme, al di fuori di questo ristretto ambito, sono deviazioni.Del resto la vita non è un fiume ma un torrente sempre in piena e a navigarci dentro non è facile. s.c.
giovedì 21 giugno 2012
destra o sinistra.
Alla guida di una macchina,occhio vigile davanti ad una scelta che un bivio, privo di segnaletica, impone: destra o sinistra.La macchina singhiozzante aspetta un suo comando.L'urgenza di arrivare all'aeroporto
in orario lo spinge in una delle due direzioni.A scommetterci sopra la direzione sarebbe stata quella sbagliata.Perde l'aereo.
Non ci sono per quella giornata altri voli.Torna a casa .Dal telegiornale delle sera, sgomento, apprende la notizia che il suo aereo si era inabissato nell'Oceano senza lasciare tracce di sopravvissuti.
Mai, tanta neve era caduta in un sol posto: Forno di zoldo (BL veneto).Quando l'azzurro del cielo viene inghiottito dall'uniforme e silenzioso grigiore del tempo della neve ,si ha paura .Pensi subito che potrebbe
verificarsi così la fine di ogni cosa.E' in questo stato d'animo che una giovane, dal viso pulito, incaricata di una nomina all'insegnamento si trova a piangere, sconsolata, ricordando il suo selvaggio paesino:Bagnoli del trigno (IS Molise) abbandonato per motivi di lavoro.Avendone la possibilità cambia sede:Santa Giustina, sempre nel bellunese.Era arrivato nelle "Alpi" ,(Mel ,BL) , dalle "Piramidi",(da un paesino della bruciata
Sicilia interna), sempre per motivi di lavoro, un giovane.I due s'incontrano sotto un porticato.Lui s'innamora subito.Lei dopo.Oggi si amano e litigano.Un'altra sola volta era capitato al giovane di restare fulminato
Per le vie di una citta' del Meridione sfila una scolaresca sicuramente del nord- Europa.Gli occhi azzurri di una collegiale indirizzati su di lui insieme ad un sorriso smagliante lo lasciano di stucco.Solo il tempo di riprendersi per decidere cosa fare .Un pullman, nel frattempo, aveva inghiottito la scolaresca lasciandolo ancora stordito e senza fiato.
La festa era finita.I fuochi d'artificio avevano illuminato di stelle colorate l'oscurità del cielo.Tutti contenti in paese a commentare i festeggiamenti per la Santa patrona ma Bruno ,il giorno dopo, avrebbe avuto
con gli altri ragazzi ben altro da fare .Quasi una missione, con dietro i suoi compagni alla ricerca alla ricerca di bombe di carta non esplose..Mario,un riccioluto ,caparbio e selvaggio, segue sempre Bruno.L'incontro
casuale della zia con Mario non è dei più felici.Zia Vincenza,donna energica e risoluta, conoscendo le intenzioni del capobanda,preleva dal gruppo il nipote ,sollevandolo di peso mentre scalpita a destra e a manca con i piedi,per riportarlo a casa.Bruno del tutto indifferente procede nel suo obiettivo.Di lì a poco trova, con sua grande gioia, una grossa bomba inesplosa .Con gli altri si prepara per farla esplodere (è questo il suo grande divertimento).La miccia, riaccesa, è corta e non fa in tempo a rendersi conto di non avere più un braccio mentre gli altri si guardano in viso con il volto bruciato.
Bruno oggi adulto si compra le scarpe senza lacci
e infila al posto della mano la manica della giacca in tasca.Mario fa dire ogni anno una messa per la buonanima della zia Vincenza per essere ancora vivo. s.c..
in orario lo spinge in una delle due direzioni.A scommetterci sopra la direzione sarebbe stata quella sbagliata.Perde l'aereo.
Non ci sono per quella giornata altri voli.Torna a casa .Dal telegiornale delle sera, sgomento, apprende la notizia che il suo aereo si era inabissato nell'Oceano senza lasciare tracce di sopravvissuti.
Mai, tanta neve era caduta in un sol posto: Forno di zoldo (BL veneto).Quando l'azzurro del cielo viene inghiottito dall'uniforme e silenzioso grigiore del tempo della neve ,si ha paura .Pensi subito che potrebbe
verificarsi così la fine di ogni cosa.E' in questo stato d'animo che una giovane, dal viso pulito, incaricata di una nomina all'insegnamento si trova a piangere, sconsolata, ricordando il suo selvaggio paesino:Bagnoli del trigno (IS Molise) abbandonato per motivi di lavoro.Avendone la possibilità cambia sede:Santa Giustina, sempre nel bellunese.Era arrivato nelle "Alpi" ,(Mel ,BL) , dalle "Piramidi",(da un paesino della bruciata
Sicilia interna), sempre per motivi di lavoro, un giovane.I due s'incontrano sotto un porticato.Lui s'innamora subito.Lei dopo.Oggi si amano e litigano.Un'altra sola volta era capitato al giovane di restare fulminato
Per le vie di una citta' del Meridione sfila una scolaresca sicuramente del nord- Europa.Gli occhi azzurri di una collegiale indirizzati su di lui insieme ad un sorriso smagliante lo lasciano di stucco.Solo il tempo di riprendersi per decidere cosa fare .Un pullman, nel frattempo, aveva inghiottito la scolaresca lasciandolo ancora stordito e senza fiato.
La festa era finita.I fuochi d'artificio avevano illuminato di stelle colorate l'oscurità del cielo.Tutti contenti in paese a commentare i festeggiamenti per la Santa patrona ma Bruno ,il giorno dopo, avrebbe avuto
con gli altri ragazzi ben altro da fare .Quasi una missione, con dietro i suoi compagni alla ricerca alla ricerca di bombe di carta non esplose..Mario,un riccioluto ,caparbio e selvaggio, segue sempre Bruno.L'incontro
casuale della zia con Mario non è dei più felici.Zia Vincenza,donna energica e risoluta, conoscendo le intenzioni del capobanda,preleva dal gruppo il nipote ,sollevandolo di peso mentre scalpita a destra e a manca con i piedi,per riportarlo a casa.Bruno del tutto indifferente procede nel suo obiettivo.Di lì a poco trova, con sua grande gioia, una grossa bomba inesplosa .Con gli altri si prepara per farla esplodere (è questo il suo grande divertimento).La miccia, riaccesa, è corta e non fa in tempo a rendersi conto di non avere più un braccio mentre gli altri si guardano in viso con il volto bruciato.
Bruno oggi adulto si compra le scarpe senza lacci
e infila al posto della mano la manica della giacca in tasca.Mario fa dire ogni anno una messa per la buonanima della zia Vincenza per essere ancora vivo. s.c..
lunedì 4 giugno 2012
....e poi ?
... e poi ?
La tenera voce del mio domani ascolto.
l'attesa non mi stanca
mentre il tremulo palpito batte il tempo.
Abbandonarmi al sopore,
lasciarmi annullare sono la mia forza.
Non oso sperare di più;
non oso avvicinarmi ai rimpianti.
Nulla di più vero mi resta
se non la flebile voce del mio domani. s.c.
La tenera voce del mio domani ascolto.
l'attesa non mi stanca
mentre il tremulo palpito batte il tempo.
Abbandonarmi al sopore,
lasciarmi annullare sono la mia forza.
Non oso sperare di più;
non oso avvicinarmi ai rimpianti.
Nulla di più vero mi resta
se non la flebile voce del mio domani. s.c.
sabato 2 giugno 2012
vivere i sogni....
Livia Popescu ,un'amica conosciuta in Romania,,mi scrive in francese:
"cheri, il y a deux mondes ,l'un qu'on peut considerer limitè, l'autre qu'est celui de l'ame e de l'imagination."
(mio caro, nella vita ci sono due modi di essere, uno che appartiene al quotidiano, molto limitato,l'altro scatenato, della fantasia dell'anima)
Tanta tristezza in queste parole e quanta rassegnazione da una parte ;dall'altra una sfrenata voglia di concedersi senza risparmio.Forse ,avrebbe voluto dirmi altre cose che ha lasciato "appassire "per paura che avrebbero potuto superare la soglia dello svelarsi alla passione.Mi chiedo,
ci si può abbandonare a scoperte improvvise che cambiano prepotentemente il sonno ? o è meglio concedersi ai sogni? Due strade diverse, in verità : la prima, irta di pericoli, capace di distruggere fisicamente e moralmente ;la seconda, a portata di mano ma invisibile, senza limiti o divieti,che si nutre di vera libertà ma segreta e inconfessabile.Ah, se si potesse leggere veramente il pensiero degli altri !! Mi ricordo di un film,
in cui il protagonista ,in seguito ad un incidente, riesce a ricevere telepaticamente quello che gli altri pensano ma la delusione, per me, è stata grande; Alla fine,la nuova situazione,. gli procurava più problemi di quanti già ne avesse.Allora contentiamoci della nostra immaginazione perchè è un cofanetto dove certi segreti preziosi, oltre a non fare danni, possono anche morire piuttosto che essere confessati.
Mi resta ,come conforto, disteso sul letto,ad occhi aperti ,lo sguardo nel vuoto,la musica adatta, pensare e sognare e possedere tutto ciò che non posso avere ovviamente fino a quando qualcuno non busserà alla porta
che per l'occasione avevo chiuso.. s.c.
"cheri, il y a deux mondes ,l'un qu'on peut considerer limitè, l'autre qu'est celui de l'ame e de l'imagination."
(mio caro, nella vita ci sono due modi di essere, uno che appartiene al quotidiano, molto limitato,l'altro scatenato, della fantasia dell'anima)
Tanta tristezza in queste parole e quanta rassegnazione da una parte ;dall'altra una sfrenata voglia di concedersi senza risparmio.Forse ,avrebbe voluto dirmi altre cose che ha lasciato "appassire "per paura che avrebbero potuto superare la soglia dello svelarsi alla passione.Mi chiedo,
ci si può abbandonare a scoperte improvvise che cambiano prepotentemente il sonno ? o è meglio concedersi ai sogni? Due strade diverse, in verità : la prima, irta di pericoli, capace di distruggere fisicamente e moralmente ;la seconda, a portata di mano ma invisibile, senza limiti o divieti,che si nutre di vera libertà ma segreta e inconfessabile.Ah, se si potesse leggere veramente il pensiero degli altri !! Mi ricordo di un film,
in cui il protagonista ,in seguito ad un incidente, riesce a ricevere telepaticamente quello che gli altri pensano ma la delusione, per me, è stata grande; Alla fine,la nuova situazione,. gli procurava più problemi di quanti già ne avesse.Allora contentiamoci della nostra immaginazione perchè è un cofanetto dove certi segreti preziosi, oltre a non fare danni, possono anche morire piuttosto che essere confessati.
Mi resta ,come conforto, disteso sul letto,ad occhi aperti ,lo sguardo nel vuoto,la musica adatta, pensare e sognare e possedere tutto ciò che non posso avere ovviamente fino a quando qualcuno non busserà alla porta
che per l'occasione avevo chiuso.. s.c.
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