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domenica 5 giugno 2011

Del perdersi della mente ovvero del "mal di vivere ".

Quali sentieri seguano i pensieri della mente quando s'inceppa il meccanismo neuronico nessuno sa ancora ben dire.E' già difficile capire le connessioni e tanti passaggi si ignorano ma c'è una  certezza quella di vivere male se qualcosa va in tilt.Non so se vi sia  capitato di assistere alla esecuzione musicale di una banda di paese quando  qualche strumento va  fuori tono con grave offesa  all'armonia complessiva .Suppongo che al cervello capiti la stessa cosa.Allora si è  perduti.Si diventa altri.Si vive in un'altra dimensione.Tutti pensiamo che ci vadano solo gli altri ma se ci riflettiamo un poco, ci accorgiamo che le porte di quella dimensione, reale o irreale che sia, sono sempre spalancate ,sempre pronte a riceverci.E ' facile entrarvi: una disgrazia improvvisa,una paura nascosta,una scoperta sconvolgente,un tradimento inaspettato,un incidente stradale,un litigio fatale,una innocenza ammanettata ,un segreto che ti logora ecc.,molto più difficile uscirne.Componenti che si mettono in moto quando lo stato psichico per uno dei suddetti i motivi viene alterato sono l'ansia ,la difficoltà di concentrazione ,l'insonnia ,i disturbi della memoria,la paura di non farcela .Conseguenze di questi stati d'animo : la sfiducia in se stessi, l'apatia,la tristezza,la poca autostima..In tutto questo rimescolamento, c'è un'altra certezza: una coscienza attiva e lucida che non ti molla.Raccogliere i pezzi di una personalità così frantumanta non è alla portata di tutti.Allora si può cedere all'abbandono e la disgregazione non può che essere maledettamente e perniciosamente  progressiva,fino al suicidio.A noi che siamo stati a guardare ,fortunatamente dall'altra parte,le facili conclusioni : poverino/a ! diceva  cose assurde! il cervello non gli/le funzionava più da quando.....!

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