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martedì 28 giugno 2011

Sulla forma delle cose.

Su che cosa sia  la forma,  la definizione di Aristotele è quella che condivido e mi convince di più ,ossia:
essenza dell'essere individuale, a esso immanente,inscindibile,complementare rispetto alla sua materia .Insomma è l'aspetto esterno di ciò che esiste in natura, del tutto legato e dipendente dal suo contenuto interno.Non di questo comunque vi voglio scrivere ma del perchè si determinino  innumerevoli  forme.Penso innanzitutto che non esistano due forme identiche perchè qualsiasi materia che occupi uno spazio non è ferma ma in continuo divenire.Quello che mi sconvolge è la straordinaria  diversita' delle forma.Come l'assetato o l'affamato vadano alla ricerca dell'acqua o del cibo così la forma va alla ricerca del suo divenire .Il motore che spinge questa esigenza è la necessità.E' in questo bisogno il determinarsi della materia che assume le più disparate forme.Se ne deduce (almeno lo deduco)che la forma in sè non esiste perchè tutto si modifica e tutto si trasforma.Allora che cosa è quello che vediamo o tocchiamo? è un attimo di quel processo ,un passaggio di quella essenza nel suo definirsi.Esiste secondo necessità e si plasma alle esigenzedel tempo occupando un modificabile spazio.Come dire abbiamo gli occhi perchè c'è la luce e tutto ciò che viene messoa fuoco acquista temporaneamente una forma ;abbiamo le mani perchè c'è da prendere e tutto ciò che finisce nelle mani, ha momentaneamente quella forma ;abbiamo i pensieri perchè l'utilità del pensare ci fa progredire dando corpo alle nostre esigenze.Ma qual è la madre di questa necessità ? qual è
la necessità ultima di ogni essenza che si muove in ogni sua forma nell'universo? risposta : non lo so !
per non lasciarvi delusi ,vi dirò di una mia idea fissa :questo vorticoso gioco di forme non può che andare se non all'inizio del suo formarsi , a chiudersi in qualche minimissima realtà per poi venire, scoppiando, fuori .Siamo ancora una volta su una giostra.                                                             sc

sabato 25 giugno 2011

Alieni.

A quale entità appartenga e che valore abbia tutto ciò che viene riflesso da uno specchio o da una superficie di acqua non è dato sapere.Siamo noi ?non siamo noi ? se non siamo noi, chi sono quelle figure riflesse?Sorridono se noi sorridiamo;fan le boccacce se noi non ci piaciamo.Di certo ci sono.Sono dall'altra parte ,ma dove ?appena tentiamo di conoscerle, scompaiono.Esistono. Modificano i nostri pensieri. Ci fanno riflettere.Non si  fanno toccare nè sentire ma si fanno vedere .Cosa vogliono da noi ?che cosa ci chiedono che noi non riusciamo a decifrare.Sono un'illusione (una  in più nella nostra vita come se non bastassero quelle esistenti).Sono una percezione ingannevole dei nostri sensi ? Senza dubbio sono un duplicato perfetto della realtà che ci contiene.In quale dimensione vivono? vivono con noi come le ombre che proiettiamo.Sono vere o false?Tutto coincide nei dettagli ma noi sappiamo che non esistono due realtà identiche.Come e dove sono diverse da noi?in che cosa differiscono? Ho l'impressione che si prendano gioco di noi.
Mi piacerebbe tanto entrare nella loro dimensione dove immagino non ci sia peso(della vita),dove tutto è possibile senza paura di interrogarsi.Sono sicuro che non pensano.Allora è possibile che siano felici.Se è così non ci appartengono sono ALIENI.Volentieri starei  dalla  loro  parte, lasciando a  quelli che si riflettono il peso della loro esistenza.                    sc

mercoledì 22 giugno 2011

Minorenni al passo.

(In macchina)
lui...Oh mia cara !!!
lei...finalmente!!!
lui...ho aspettato con pazienza..!
lei...c'è papà che mi controlla..!!
lui...non  può proibirti di andare a scuola !!
lei...vuol sapere sempre tutto : chi frequento...dove vado...!
lui...ti capisco ..!! non c'è scampo..!!sono proprio insopporatbili..!
lei... non capiscono che voglio vivere a modo mio..!
lui...hai appena quindici anni..!!
lei...non mi manca niente per essere una donna e soddisfare qualsiasi esigenza..!
lui...allora concediamoci  ai sensi...!!
lei...non aver fretta !!pensi subito a  sc........!!!
lui...sai,con quel corpo che ti ritrovi..la voglia non manca.!!
lei...il piacere è più grande se sai aspettare ..!!
lui...non manca niente per cominciare..!!
lei...i preliminari son importanti...!!
lui...ricordati che siamo dentro una macchina e tante cose non si possono fare..!!
lei...sono come la mia sveglia...bisogna caricarla per funzionare..!!
lui...beh,farò come tu dici...non staremo a perder tempo..!!
lei...sento che il desiderio piglia quota...!!
lui...io,già volo..!!
lei...stai attento alla caduta..!!
lui...so atterrare con destrezza..!!
lei...anch'io sono pronta per l'atterraggio..!!
lui...che volo  fantastico!!!!
lei..che magnifico planare...!!!!
                                                                                            cs

martedì 21 giugno 2011

Quella zoccola di.....!!

Seduta accanto a me .Silenziosa. Piovuta non so come al mio tavolo.La guardo intimidito.Ilsuo  aspetto ferino,piegato ma non contorto,non promette nulla di buono per una innocua conversazione.Dal viso impecorito,esce un un naso appuntito ,come una lama di Toledo, a sfidare l'aria attorno.Per occhi due spilli ,
ai raggi X, penetranti,che attraversano,disarmano,denudano le mie intenzioni...Magra come la lontra dell'Inferno dantesco.In una posizione di attesa,aspettando che succedesse qualcosa,che le rivolgessi
la parola.Trascurata nei dettagli.   Vestita alla meno peggio .Persona sicuramente e profondamente sola. Come vi chiamate...cosa fate....dove abitate     avrei voluto dire ma non è interessata al colloquio.Poi,si mette a muovere le sue labbra , secche come scorza di serpente nella muta.Sibila pochi suoni che fa uscire
tra i denti scomposti.Alza il tono per non far perdere il contenuto, fatto di un odio inconfondibile,,tormentato e diretto nei confronti di qualcuno.Mi rendo conto che parla della nuora: quella zoccola...quella zoccola..! Inutile la curiosa voglia di saperne di più.E' la frase che più ripete in mia presenza. .Muove la testa sconsolata come una anaconda.: quella zoccola ...!quella zoccola.... di mia nuora....vorrebbe....!e si ammutisce.Placare il suo odio e buttare acqua sul fuoco del suo rancore sarebbe stato inutile..Quella zoccola... quella zoccola.....di mia nuora ...vorrebbe..!!!Sibila...sibila   .!Ci aspettiamo il fuoco uscire dalle narici mentre il cibo, infilzato nella forchetta,porta senza voglia alla bocca ,a saziare la fame di amaro.Non L'ho più rivista  ma vi assicuro che esiste  : ritratto indimenticabile dell'odio,della tristezza, della solitudine.                 cs.

sabato 11 giugno 2011

...e la luce fu...

Non c'era.Era nascosta.All'improvviso fu, pronta a segnare i confini,a determinare i contorni.La vide Colombo quando al diradar della nebbia la terra scorse;  L'aspettò Napoleone all'alba della gloria; La invocò Gesù sul golgota chiamando il Padre; illumina il genio nelle sue scoperte.
In verità, senza essere vista, è sempre esistita a risplendere sugli innocenti, respinta dalle colpe,temuta dal ladro.Generoso il sole la concede immolandosi nel suo rogo.Come il tempo è veloce ma ferma a ricordarci l'eternità.Se n'è accorto il cosmonauta guardando dal suo oblò il suo universo.Ben la conosce il pastore che l'aspetta all'alba per il tratturo condurre le sue pecore all'erba fresca.L'agogna il mattino e la riverisce 
il tramonto.Tutti gioiscono della sua presenza se debbono essere illuminati i sentieri della speranza,dell'esistenza.La teme la morte quando il buio della nera terra avvolge le ossa.La teme il buco che ne riduce il passo.La elogia la vetta quando se ne appropria e l'abbandona senza fretta.La cerca la memoria quando affronta l'avanzar del tempo.La cerca chi si perde nel bosco.L'anela il carcerato quando si chiude il gran cancello alle sue spalle.E' sempre in lotta con la notte che s'illude di metterla in catene.La luce è buona,
la luce è fede,la luce è lume eterno di candela.      s.c.

L'attesa. (poesia)

La tenera voce del mio domani ascolto.
L'attesa non mi stanca
mentre il tremulo palpito del mio cuore batte il tempo
Abbandonarmi al sopore, lasciarmi cadere
sono la mia forza .
Non oso sperare di più,non oso avvicinarmi ai ricordi
 e ancor meno ai rimpianti che pesano come macigni.
Nulla di più vero mi resta
se non la tenera attesa del mio domani.   s.c.

venerdì 10 giugno 2011

L'universo che è in me.

Che cosa c'è in me che l'universo non contenga ?Che cosa è l'infinito se non quella vaghezza che mi prende,che ubriaca la mia esistenza.La nudità della materia che apre confini smarriti del tempo non è  nient'altro che la  fragilità del mio essere.Il principio che non ha storia.L'attesa di una fine che non ha principio.La morte che non vedi arrivare  perchè quando arriva più non ti appartiene.Il procedere per vie vuote piene soltanto di visioni che sconfinano nell'immensità.Il silenzio abissale senza appigli.Lo smagamento dell'esserci senza mai trovarsi.La passione dgli eventi che s'incrociano  in tumultuosi sconvolgimenti di fronte ai quali mi sento inutile ,insignificante..La luce accecante che si alterna con bui astrali .Colori inventati per l'occasione .Moti improvvisi che ti smagano.Questo è l'universo.Lamenti vani sono il mio contorno.appendici in decomposizione.Ruggenti spasimi di stelle in attesa della festa finale.Pianti infiniti che arricchiscono le sorgenti,dove la terra riempie silenziosamente le sue viscere prima di scoprirsi.Così i fiumi dell'animo umano.E come il bosco non presenta i suoi misteri specchiandosi  nell'universo .Sembianze così lontane venite a me perchè io non tarderò di venire a voi quando la luce mi coprirà di buio.Vento,tuoni,lampi, fuoco, tutto si rappresenta nell'immensa nullità  mia e sua.                           sc

domenica 5 giugno 2011

Del perdersi della mente ovvero del "mal di vivere ".

Quali sentieri seguano i pensieri della mente quando s'inceppa il meccanismo neuronico nessuno sa ancora ben dire.E' già difficile capire le connessioni e tanti passaggi si ignorano ma c'è una  certezza quella di vivere male se qualcosa va in tilt.Non so se vi sia  capitato di assistere alla esecuzione musicale di una banda di paese quando  qualche strumento va  fuori tono con grave offesa  all'armonia complessiva .Suppongo che al cervello capiti la stessa cosa.Allora si è  perduti.Si diventa altri.Si vive in un'altra dimensione.Tutti pensiamo che ci vadano solo gli altri ma se ci riflettiamo un poco, ci accorgiamo che le porte di quella dimensione, reale o irreale che sia, sono sempre spalancate ,sempre pronte a riceverci.E ' facile entrarvi: una disgrazia improvvisa,una paura nascosta,una scoperta sconvolgente,un tradimento inaspettato,un incidente stradale,un litigio fatale,una innocenza ammanettata ,un segreto che ti logora ecc.,molto più difficile uscirne.Componenti che si mettono in moto quando lo stato psichico per uno dei suddetti i motivi viene alterato sono l'ansia ,la difficoltà di concentrazione ,l'insonnia ,i disturbi della memoria,la paura di non farcela .Conseguenze di questi stati d'animo : la sfiducia in se stessi, l'apatia,la tristezza,la poca autostima..In tutto questo rimescolamento, c'è un'altra certezza: una coscienza attiva e lucida che non ti molla.Raccogliere i pezzi di una personalità così frantumanta non è alla portata di tutti.Allora si può cedere all'abbandono e la disgregazione non può che essere maledettamente e perniciosamente  progressiva,fino al suicidio.A noi che siamo stati a guardare ,fortunatamente dall'altra parte,le facili conclusioni : poverino/a ! diceva  cose assurde! il cervello non gli/le funzionava più da quando.....!

giovedì 2 giugno 2011

Sulla forma delle cose

 Aristotele definisce la forma  : essenza dell'essere individuale a esso                              immanente,inscindibile,complementare rispetto alla sua materia .Insomma è l'aspetto esterno di ciò che esiste in natura del tutto legato e dipendente dal suo contenuto interno.Non di questo comunque vi voglio scrivere ma del perchè si determinino tante forme.Penso innanzitutto che non esistano in natura due forme identiche perchè qualsiasi essenza che occupi uno spazio non sia ferma ma in continuo divenire.Quello che mi sconvolge: perchè si sviluppAno certe forme? le corna smisurate dell'alce , la smisurata grandezza dei dinosauri , l'ameba nell'intestino , le zanne dei carnivori  ecc..Come l'assetato va alla ricerca dell'acqua o l'affamato alla ricerca del cibo così l'esistente  va alla ricerca della sua forma.Il motore di questa azione è la necessità.E' in questo bisogno il determinarsi della materia che assume i più disparati contorni .Se ne deduce (almeno da come la vedo io) che la forma in sè non esiste perchè tutto si modifica e si trasforma secondo la necessità dell'attimo.Allora che cosa è quello che vediamo o tocchiamo? è un attimo del processo ,un passaggio di ogni essenza nel suo definirsi.Esiste secondo necessità e si plasma alle esigenze del tempo occupando un modificabile spazio.Come dire abbiamo gli occhi perchè c'è la luce e tutto ciò che viene messo a fuoco acquista temporaneamente una forma ;abbiamo le mani perchè c'è da prendere e manipolare, e tutto ciò che finisce nelle mani ha momentaneamente una  forma; abbiamo i pensieri perchè l'utilità del pensare ci fa progredire dando corpo alle nostre esigenze.Ma qual è la  necessità ultima di ogni essenza  o per meglio dire lo scopo di quanto avviene? con certezza non lo so .Suppongo tuttavia che questo vorticoso gioco di forme che tanto caratterizza la nostra realtà dal momento che l'attimo è eterno non può che andare all'origine del suo formarsi.     sc